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giovedì 10 giugno 2010
Giudice potrebbe annullare il procedimento contro oltre 4000 persone
Continuiamo a parlare della vicenda del Copyright-group, che ha citato, in cinque mesi moltissime persone, presunti colpevoli di aver scaricato illegalmente materiale prodotto da Compagnie indipendenti. La storia ormai sembra quasi un serial, pieno di colpi di scena ed infiamma l'opinione pubblica americana.
Ora, il giudice Rosemary Collyer, dopo l'intervento dell'EFF e ACLU che, come abbiamo scritto, si erano lamentati che tutti gli utenti presunti colpevoli erano stati citati in un unico posto, lontano da casa, ha dato due settimane di tempo agli avvocati, ossia fino al 21 Giugno, per convincerla, che citare 4577 persone in un unico causa, è un uso corretto del sistema giudiziario.
Il procedimento potrebbe essere valido in base all'articolo 20 della Costituzione ma secondo l'EFF e l'ACLU, le violazioni non sono tutte parti della stessa operazione od evento e quindi, secondo loro, il procedimento dovrebbe essere annullato ed ogni singolo imputato citato individualmente. Anzi, essi aggiungono che un 'azione di massa nei confronti di oltre 4500 imputati è impropria e rischia di negare una giustizia individuale e simili procedimenti non sono stati mai approvati dai tribunali federali, anche nei casi riguardanti la RIAA.
Non sappiamo ancora cosa deciderà il giudice ma è già una buona cosa che si sia posto il problema ed in caso di annullamento dell'azione di massa, i legali del Copy-right Group dovranno presentare ogni causa separatamente, con documenti e tassa di deposito separati e sarà molto difficile che citeranno, di nuovo, oltre 4000 persone.
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