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domenica 20 giugno 2010

Diminuisce ancora il numero di indirizzi IPv4 restanti

Secondo una dichiarazione del Ceo John Curran, del sito ARIN (American Registry for Internet Number) il numero di indirizzi IPv4 restanti, si è ridotto al 6,25 % nel mese di Giugno mentre era già considerata bassa la percentuale del 10%, si prevede quindi un esaurimento degli stessi nel 2011.


Quindi l'ARIN ha fatto un appello perchè le organizzazioni passino al protocollo Ipv6, ma finora tutti gli avvertimenti sono caduti nel vuoto.

Sembra essersi stabilizzata la domanda di indirizzi IPv6 negli Stati Uniti, ma c'è ancora una forte domanda nella regione asiatica, che ha richiesto più indirizzi IPv4 nel primo semestre 2010, rispetto a tutto il 2009.

Dal 1999 l'ARIN distribuisce indirizzi IPv6 e dal 2007 ha iniziato una forte campagna di sensibilizzazione perchè si abbandonasse il protocollo IPv4.
Senza l'IPv6, dice l'ARIN, che l'espansione e l'innovazioni di Internet potrebbero essere limitate ed inoltre aggiunge che . ritardare l'implementazione IPv6 può pregiudicare il lavoro degli operatori di Internet, degli sviluppatori di applicazioni e creare problemi agli utenti finali in tutto il mondo.

Come dice però Wiki,  “ l'eterogeneità e la vasta dimensione della rete porta dei vincoli che al momento sono insormontabili per l'affermarsi del protocollo IPv6. Questo tra l'altro risulta essere incompatibile col vecchio protocollo poiché i nodi di rete non sono in grado di interpretare un pacchetto IPv6 e ciò rende tale protocollo, non un aggiornamento della versione 4 ma un nuovo protocollo che va a sostituire il precedente.

La politica, naturalmente adottata per la transizione ad IPv6, consiste in un graduale passaggio da un protocollo all'altro, cercando di far coesistere le due versioni di IP in un'unica rete.
Per far ciò, la strada seguita fino a questo momento, consiste nel costruire router e switch di livello 2 e 3 in grado di interpretare entrambi i protocolli, inoltre, da qualche anno i nuovi sistemi operativi sono in grado di generare indirizzi IPv6 e di interpretarli. In questo modo ogni host nella rete è individuabile da almeno due indirizzi, uno dato da IPv4 ed uno da IPv6.
Ma, come detto prima, la sostituzione di tutti i router nel mondo risulta un lavoro piuttosto arduo e allora si è proceduto ad operare via software cercando in qualche modo di aggirare la non interpretabilità di IPv6”.

Come si può leggere, i problemi sembrano ancora molti, soprattutto per i paesi del terzo mondo e l'area asiatica con mezzi tecnologici più obsoleti, speriamo si possano risolvere al più presto, prima che vengano esauriti gli indirizzi IPv4.

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