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lunedì 28 giugno 2010

Isohunt in appello contro l''ingiunzione permanente

Isohunt ha deciso di presentare ricorso contro l'ingiunzione permanente, che lo costringe ad opporre un filtro al suo motore di ricerca in base ad una lista di keywords fornita dalla MPAA, oppure a chiudere del tutto l'accesso agli utenti degli Stati Uniti, in ogni caso in seguito all'uso esclusivo della sola versione Lite, ha avuto un calo del 50% dei visitatori provenienti dagli Stati Uniti.



Questa settimana i due contendenti, hanno presentato le loro proposte di risoluzione alla nona Corte d'Appello.


Gary Fung sostiene che l'elenco di parole fornito dalla MPAA fra cui ’10′, ’21′, ‘Birth’, ‘Cars’, ‘Dad’, ‘Dave’, ‘Firefox’ e ‘Soldier’ se fossero filtrate, potrebbero provocare danni a opere Creative Commons, GPL, od ad altri materiali free.


Oltretutto sarebbe l'unico motore di ricerca negli Stati Uniti a dover applicare un filtro su parole così generiche, cosa che invece ricorda molto il grande Firewell cinese e quindi verrebbe in qualche modo impedita la libertà di parola.


Molto meglio sarebbe se venissero forniti titoli di opere, oppure un elenco di hash di torrent che, presumibilmente, portano a materiale illegale.


Inoltre Gary Fung ha detto alla Corte, che la MPAA sembra più che voler fermare una violazione del copy-right, cercare di ottenere il controllo della tecnologia BitTorrent.


Ora sarà compito della nona Corte d'Appello decidere se il provvedimento d'ingiunzione permanente debba essere rimosso, oppure Isohunt debba obbligatoriamente utilizzare il filtro su parole chiave, una decisione estremamente importante per il futuro di Isohunt e degli altri siti BitTorrent negli Stati uniti.

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