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lunedì 31 maggio 2010

Le major ricavano solo 30.000 dollari da Pirate Bay


Le major dovrebbero incassare, dai vari contenziosi oltre 6 milioni di dollari dal team di Pirate Bay, ma nonostante tutti i loro sforzi, sono riusciti finora solo a ricavare 30.000 dollari da Carl Lundström, che in realtà era poco coinvolto con il sito. Tutti gli esattori non sono stati in grado di trovare un qualsiasi bene di Peter Sunde e dei fondatori di Pirate Bay Fredrik Neij e Gottfrid Svartholm, da poter ipotecare.

Del resto i tre del team avevano parlato molto chiaro, dopo aver perso la causa che li costringeva al pagamento del risarcimento di oltre un milione di dollari ciascuno e di cui in settembre ci dovrebbe essere l'appello, dicendo che essi non possedevano nulla e che se anche avessero avuto qualcosa, avrebbero preferito bruciarlo piuttosto che darlo alle major.

Inoltre subito, dopo aver perso la causa essi hanno trasferito i loro conti altrove, chi dice alle Seychelles, quindi, essendo fuori del territorio svedese è difficile ottenere un'ingiunzione.
Del resto anche Lars Gimby di un'agenzia di recupero crediti svedese ha detto sconsolato, che non possono pignorare beni che non esistono.
Nello stesso tempo, il sito Pirate Bay nonostante, tutte le spese legali sostenute dalle major, contro host, ISP, tracker è più on line che mai.

Sgominata rete pedo-pornografica su emule


Oltre 1400 agenti della polizia postale per tre mesi hanno scandagliato la rete ed analizzato oltre 3000 indirizzi IP scoprendo una grossa mole di filmati, tutti a sfondo pedo-pornografico e tutti condivisi usando emule. Fastweb ha poi cooperato, aiutando le forze dell'ordine ad individuare le persone a cui corrispondevano gli indirizzi IP e ciò ha portato all'arresto di sei persone in tutta Italia ma gli indagati sono oltre 460, tutti sospettati di aver condiviso i filmati su emule. Tutti gli indagati sapevano bene ciò che stavano facendo, anche se la polizia postale invita tutti coloro che s'imbattessero in un filmato pedo-pornografico, camuffato con altro titolo a segnalare la cosa alle autorità preposte.
Sono inoltre stati sequestrati oltre 1200 PC e 2500 Hard disk oltre a 11.000 fra CD e DVD e circa 1300 chiavette USB. I filmati inoltre, coinvolgevano minori dagli otto mesi ai quindici anni.

Rilasciate regole per il Digital Economy Bill


Sono state rilasciate delle norme operative che per ora sembrano riguardare i grandi ISP, non i piccoli e non quelli del mobile.
Anche se c'è
confusione fra chi si possa definire piccolo ISP od abbonato, ad esempio biblioteche, e caffè che offrono WIFI dovrebbero molto probabilmente assicurarsi di avere l'email o l'indirizzo postale di chi si connette e che potrebbe commettere violazione, usando il libero accesso WIFI.

Del resto se caffè, hotel e biblioteche sono equiparate ad ISP, dovrebbero poi inviare lettere d'infrazione ai propri utenti e mantenere un elenco di quelli che fra i propri utenti hanno accumulato più di tre avvisi d'infrazione, come prevede la legge, ma come precisa
Ofcom di difficile attuazione ed infatti per ora, questi cosiddetti piccoli ISP,sono esclusi dal nuovo regime.

Mentre invece i sette fornitori di servizi Internet via cavo che servono oltre 400.000 clienti (BT, O2, Orange, Post Office, Sky, TalkTalk e Virgin) dovranno tenere un registro degli avvisi d'infrazione ed i titolari dei diritti possono citare gli utenti che riceveranno tre avvisi d'infrazione in un anno e gli ISP dovranno dimostrare di poter abbinare correttamente gli indirizzi IP ai nomi ma anche i titolari dei diritti dovranno dimostrare in modo concreto le violazioni e gli utenti potranno ricorrere ad un processo d'appello. Vedremo, poi, come tutto questo verrà attuato sia dai grandi ISP, sia dai titolari dei diritti.

EBay, Facebook, Yahoo e Ask.com appoggiano Google


Si può essere commercialmente nemici ma quando si tratta di diritti digitali, tutti si sono schierati a fianco di Google, nella causa intentata contro la società da Viacom.
Dicono, infatti, i responsabili di Ebay che l'interpretazione che dà Viacom del DMCA (Digital Millenium Copyright Act) potrebbe rallentare lo sviluppo di internet e bloccarne la democratizzazione.
Infatti Viacom ha citato Google chiedendo un risarcimento di oltre un miliardo di dollari per il disprezzo dimostrato dal motore di ricerca per le leggi sulla proprietà intellettuale contenute appunto nel DMCA.

La vicenda è nota, Viacom accusa Google di aver caricato su You Tube oltre 150.000 clip con materiale Viacom, nonostante gli avvisi di take-down mentre Google ha risposto che molti di quei clip sono stati caricati dalla stessa Viacom.
Ma tutti i grandi motori e i social network guardano con grande interesse la causa in quanto anch'essi potrebbero essere esposti ad azioni legali.

Il punto in discussione è se Google ha ricevuto un beneficio finanziario direttamente imputabile ad un'attività illecita, come sostiene Viacom, oppure se non è responsabile del materiale veicolato tramite esso, come può non esserlo un provider rispetto al materiale trasmesso dai propri utenti, usando la sua banda.

Anche perchè ad esempio oltre la metà degli utenti Facebook si connettono giornalmente e l'utente medio crea 70 file di contenuti ogni mese. In ogni momento, inoltre ci sono 200 milioni di annunci disponibili su Ebay e IAC di proprietà Vimeo, ospita oltre 10 milioni di video ed ogni giorno riceve 15.000 nuovi video. Attuare quindi filtri su tutto questo materiale, caricato dagli utenti di internet, in rete,sarebbe impossibile e quindi una vittoria di Viacom contro Google esporrebbe tante aziende a rischi di azioni legali con risarcimenti miliardari.

Arrestati due uomini per il malware Cross Days


Dietro un gioco erotico per PC, scaricato illegalmente, si nascondeva una truffa, in quanto coloro che pensavano di scaricare la copia pirata di Cross Days, si trovavano poi con i loro dati personali, pubblicati in un sito web, insieme ad uno screen shot del proprio desktop e i malcapitati, oltre a scusarsi pubblicamente, per aver tentato di scaricare una copia pirata, dovevano pagare 64 dollari per poter ottenere la rimozione dei propri dati personali dal sito.

Però, secondo la polizia giapponese, questo è un crimine e quindi due persone, Kenzo Oka, di 27anni ,di Tokyo, e un altro uomo, di vent'anni di cui non si conosce il nome, sono stati arrestati per aver creato il malware Cross Days e per averlo usato per estorcere denaro alle persone ed è il primo caso in Giappone, di persone arrestate per aver creato un virus come strumento di frode.

Del resto, molto spesso si parla dei rischi che corrono coloro che cercano di scaricare materiale illegale, spesso soggetti ai ricatti di uomini senza scrupoli ed anche negli USA si è cercato di mettere un freno all'uso di software P2P negli ambienti governativi, dopo che molte notizie riservate erano trapelate in rete.

sabato 29 maggio 2010

California: arrestati due pirati di software


Grazie agli sforzi della SIIA (Software & Information Industry Association ), sono stati arrestate due persone, residenti in California che producevano e vendevano software pirata, utilizzando Craiglist.
Duong Tran, di 29,anni e Huy Nguyen, di 27, sono stati arrestati dalla polizia di Los Angeles, dopo un'indagine durata dieci mesi.
Soprattutto era intenzione, secondo gli esponenti della SIIA, di far capire ad altri pirati che operano su Craiglist che le persone, a cui essi vendono, potrebbero essere poliziotti od agenti investigativi, perchè la rete è attivamente controllata.

Secondo le forze dell'ordine. i due avrebbero prodotto e distribuito migliaia di prodotti Adobe, Rosetta Stone, Autodesk, Solidworks,ecc, contraffatti.
Essendo un mercato aperto e non regolamentato Craiglist è il terreno ideale per i pirati del software che cercano facili guadagni. I consumatori debbono quindi essere consci che la maggior parte del software venduto su Craiglist è illegale, questo è almeno il parere dei responsabili SIIA.
I due pirati avrebbero scaricato copie illegali di migliaia di programmi dal sito Demonoid e poi creavano codici seriali e masterizzavano le copie su CD, poi vendevano le copie al prezzo di 30-40 dollari ognuna con il seriale ed istruzioni dettagliate su come crakkare la copia ed ottenevano il pagamento mediante tre account Paypal.
Indubbiamente tale sistema, oltre che essere contro la legge, procura un danno notevole all'industria del software, determinando rallentamenti nello sviluppo dei prodotti e perdite di posti di lavoro.

Warner Bros colpevole di furto di tecnologia antipirateria?


Sembrerebbe che la Warner Bros sia stata citata in giudizio, insieme ad altre major, dalla società Medien Patent Verwaltung, in quanto nel 2003 l'industria tedesca introdusse un metodo di marcatura dei film con un codice distintivo in modo che fosse possibile risalire al cinema da cui aveva avuto origine una copia non autorizzata.

La società Medien Patent Verwaltung, dice comunque di aver brevettato il metodo e che quindi, sarà facile che il tribunale riconosca i suoi diritti.
MPV, a quanto riporta l'Hollywood Reporter avrebbe citato la Warner, Technicolor e Deluxe a New York ed in Germania, sperando di ottenere un risarcimento, poiché dal 2004 la Warner ha introdotto questo metodo di marcatura nei film in tutta Europa. Vedremo, ora come andranno le cause.

Molti ISP non vogliono rivelare i dati dei downloader di “The hurt Locker”


Abbiamo appena parlato della lettera ricevuta da “Sabine” accusata di aver scaricato una copia illegale di Far Cry, ma molto probabilmente circa 5000 persone, accusate di download illegali di “The hurt locker” ne riceveranno una simile.
Della vicenda
avevamo già parlato, dicendo che i produttori di “The hurt locker”, inquieti perchè il loro film, nonostante abbia vinto l'Oscar, abbia incassato cifre modeste ai botteghini, hanno stretto accordi, con gli avvocati del Copy-right Group, perchè venissero perseguitati i downloader illegali ma soprattutto affinchè da essi si ottenesse un risarcimento, in modo da compensare le perdite subite a causa del P2P.
L'accordo sembrerebbe onesto, anche perchè scaricare copie protette dal diritto d'autore è contro la legge ma poi si viene a sapere che gli avvocati si tratterranno il 70% degli introiti, dando ai legittimi possessori dei diritti solo il 30% e questo ha provocato chiaramente l'interesse dei media e pubblicità negativa sulla vicenda che sta allarmando gli ISP, i quali dovrebbero rivelare i dati delle persone a cui corrispondono gli indirizzi IP monitorati.
Gli avvocati del Copyright Group, dichiarano con tracotanza che il 75% degli ISP sta cooperando con loro ma invece la maggior parte degli ISP rimane scettica ed anzi alcuni, come Time Warner, resistono pubblicamente alle richieste degli avvocati, proteggendo i dati dei loro clienti.
Ma gli avvocati non si perdono d'animo ed anzi minacciano di agire in tribunale contro Time Warner, colpevole, a loro avviso, di induzione nella violazione del copy-right perchè si
rifiuta di esporre i propri utenti.
Comunque, come detto, le acque si stanno agitando e oltre gli ISP è facile che gli utenti che ricevano le lettere decidano di unirsi in una class action contro questi avvocati, soprattutto per gli atteggiamenti bullistici chiaramente dimostrati dalle lettere che inviano e che nel Regno Unito hanno costretto, altri famosi avvocati, ad esempio quelli della Davenport Lyons a desistere dopo un procedimento disciplinare contro di essi per abuso d'autorità.

Ktorrent introduce il protocollo open source uTP


Come si sa BitTorrent ha reso il nuovo protocollo uTP open source in modo che possa essere integrato in altri client e subito Ktorrent,il client BitTorrent di KDE, l'ha introdotto, in modo da eliminare i possibili problemi di congestione di banda ed anche i problemi di incopatibilità con gli utenti BitTorrent che utilizzano l'ultima versione del client, ossia la 2.
Per questo motivo molti tracker non avevano accettato utenti con l'ultima versione di uTorrent in quanto, secondo essi venivano discriminati gli utenti con altri client.Ora, proprio per risolvere questi problemi d'incompatibilità, Ktorrent ha deciso di aggiungere il protocollo uTP alla sua nuova realise la 4.0, mentre altri client, più famosi, come Vuze, hanno detto che aspetteranno che il protocollo divenga più maturo, prima di aggiungerlo al loro client.
Ora Ktorrent è sicuramente il primo client ad aver utilizzato il protocollo uTP open source ma si spera che presto molti altri client, lavorino al codice e possano introdurlo.
Inoltre, altra importante novità, Ktorrent aggiunge il supporto per i magnet link .
Altre informazioni ed il download sul sito ufficiale.

venerdì 28 maggio 2010

Lo strano caso dell'utente che non sa nulla di Far Cry


Abbiamo spesso parlato del Copyright Group,un gruppo di legali statunitensi che vuole emulare gli avvocati dell'ACS law e di come essi dicano “vogliono salvare il cinema” ma a quanto pare, desiderano soprattutto attuare azioni di bullismo e guadagnare da questi atti.
Lo studio legale Dunlap, Grubb, & Weaver ha agito per un certo tempo per conto del regista tedesco Uwe Boll, che pensa che utenti P2P lo abbiano deufradati dei suoi guadagni. All'inizio di quest'anno, l'azienda ha intentato una causa federale contro 2.049 ignoti , tutti accusati di condivisione di Far Cry su Internet e si ritiene che il numero sia poi salito a 4.577.
Dopo un procedimento del genere è facile ottenere dagli ISP il nome degli utenti ai quali corrisponde un determinato indirizzo IP, diciamo, incriminato e così ha fatto la Verizon, rivelando, il nome e l'indirizzo di una donna che chiameremo soltanto Sabine, come fa Ars Technica.

Questa donna, la scorsa settimana ha ricevuto una lettera, a dir poco choccante in cui la si avvertiva che era stata individuato un download illegale del film Far Cry la notte del 22 marzo, riconducibile al suo indirizzo IP e che la cosa si poteva chiudere se la donna avesse pagato subito 1500 dollari.

Se invece, il destinatario della missiva avesse aspettato fine giugno, la cifra sarebbe salita a 2500 dollari e se invece avesse deciso di non rispondere e di non pagare sarebbe stata intentata una causa contro di lei e richiesto il risarcimento massimo, previsto per la violazione, ossia 150.000 dollari.
Ora se non è un atto bullistico questo, non si saprebbe come altro definirlo, anche se la signora in questione fosse stata realmente colpevole, mentre lei dichiara di non sapere niente di Far Cry, né di BitTorrent né del client Azureus che avrebbe usato per il download.

Oltretutto, sappiamo perfettamente che la cifra richiesta dalla RIAA per ogni singola infrazione, è variata parecchio, ad esempio nel caso di Jammie Thomas si è passati a 9.250, poi a 80.000, quindi a 22.500 dollari per ogni canzone condivisa illegalmente ma mai a 150.000 dollari
Inoltre, questi avvocati avrebbero poi la possibilità finanziaria di procedere legalmente contro 4577 persone alle quali si aggiungono le altre migliaia di utenti citati per aver condiviso illegalmente “The hurt locker”?

Ma molto probabilmente la maggior parte delle persone, che hanno ricevuto la lettera come la signora, sanno benissimo quanto costerebbe loro prendere un avvocato per difendersi e quindi magari preferiscono pagare subito i 1500 dollari e togliersi il pensiero ed è questo che sperano gli avvocati del Copy-right Group, perchè il sistema è collaudato ed ha procurato sempre grossi guadagni agli avvocati inglesi e tedeschi.
Anche la signora non sa che fare, l'unica cosa di cui è sicura è che nessuno della sua famiglia ha sentito parlare mai di Far Cry.

Irlanda: disconnessioni anche sul mobile


In Irlanda, come sappiamo, è divenuto da poco operativo l'accordo fra l'IRMA, che rappresenta le quattro più grandi major e l'ISP Eircom che porterà alla disconnessione degli utenti recidivi anche per un anno.
Ora però l'IRMA sta rivolgendo la sua attenzione anche sul settore mobile a banda larga.
Infatti, una citazione da parte degli avvocati che agiscono per conto di EMI,Warner,Universal e Sony è stata inviata contro gli operatori di telefonia mobile 02 e 3.
Secondo Irish Times i responsabili di 02, stanno studiando la questione ma non pensano di poter essere coinvolti nelle operazioni di file-sharing illegali, attuate dai loro clienti.
Risulterebbe inoltre che anche i responsabili di 3 abbiano ricevuto documenti legali.
Questo risvolto della vicenda potrebbe essere molto interessante, in quanto molti utenti, anche nel Regno Unito, spaventati dall'introduzione del Digital Economy Bill, hanno dichiarato che sarebbero passati al wireless 3G, anche perchè gli operatori hanno sempre dichiarato, che per come è impostato il sistema, potrebbe essere quasi impossibile abbinare gli indirizzi IP monitorati con clienti specifici. Bisognerà quindi vedere che frecce ha nel suo arco IRMA, per costringere gli ISP di telefonia mobile a fare come Eircom.

Con Vuze trasferiti oltre 100 milioni di video


Vuze, nato nel 2003 con il nome di Azureus, ha aggiunto al suo client molte funzionalità tra le quali, un motore di ricerca, l'integrazione di dispositivi e un DVD-burning, che lo fanno stare, nelle preferenze degli utenti BitTorrent, saldamente al secondo posto, dopo uTorrent.
Ormai sono più di 100 milioni i video trasferiti da Vuze ad Itunes, consolle di gioco come Xbox 360, Playstation 3, PSP e Tivo e questa caratteristica sembra piacere molto agli utenti di Vuze.
Infatti al contrario della maggioranza dei client, Vuze non si è concentrato solo sul download, in quanto,come dicono i responsabili di Vuze, gli utenti BitTorrent, vogliono sempre più un client che permetta di trovare, scaricare e riprodurre contenuti disponibili sul web ed essi hanno cercato di spingere il loro lavoro in questa direzione.
Ad esempio la funzionalità di ricerca, aggiunta nel 2008 permette di ricercare appunto nei siti Torrent agli utenti senza che essi debbano utilizzare il loro browser web.
La comunità Vuze esegue oltre 50 milioni di ricerche al mese e questa è una cifra che continua a crescere e rappresenta un vantaggio anche per i siti Torrent. Ad esempio KickassTorrents, da poco aggiunto ai motori di ricerca di Vuze ha visto aumentare i suoi visitatori, grazie a Vuze. Infatti, dopo che è stato incluso, il sito ha ricevuto ulteriori 100.000 visite uniche al giorno.
Insomma Vuze è un client completo ed in evoluzione e sempre pronto a competere con uTorrent, che come abbiamo visto ha anch'esso introdotto, oltre al download importanti novità e da questa gara fra i due più grandi client, ne traggono benefici, soprattutto gli utenti.

Anche per la Corte Suprema Telenor deve bloccare Pirate Bay


Si è ormai giunti all'ultimo atto di una sentenza che fece scalpore in quanto, dietro richiesta dell'IFPI, nel 2008, un tribunale danese sentenziò che l'ISP Tele2 (ora Telenor), dovesse impedire agli utenti danesi di accedere al sito altrimenti sarebbe risultato anch'esso colpevole di assistenza in violazione.
La sentenza, come detto, fece scalpore perchè andava contro la direttiva Europea Infosoc nel caso di 'una trasmissione in rete tra terzi con l'intervento di un intermediario' (articolo 5.1 (a)).
Quindi Telenor decise di ricorrere all'alta Corte, che però confermò la sentenza e nell'aprile 2009 venne, comunque, riconosciuto il diritto di Telenor di portare il caso alla Corte Suprema.

Subito Martin Arnoldsen, direttore esecutivo del sindacato dei musicisti danesi,
dichiarò che il principio in discussione era estremamente importante e che se fosse stato sbloccato Pirate Bay ciò significava che le persone potevano di nuovo abusare della musica degli autori danesi, arrecando danni ai loro mezzi di sostentamento,
L'udienza è cominciata il 20 Maggio ed era l'ultima occasione per Telenor per far ascoltare le sue ragioni ed ottenere lo sblocco di Pirate Bay ma la Corte Suprema ha, oggi, confermato, le precedenti sentenze e Telenor deve continuare a bloccare Pirate Bay agli utenti danesi.

Secondo però esponenti del Partito del Pirata, il fatto che la Corte Suprema abbia confermato il divieto nei confronti dell'ISP, che fornisce l'accesso dei propri utenti a Pirate Bay, ha bisogno di essere giustificato legalmente, con modifiche legislative in modo che tali sentenze non siano più in violazione del diritto comunitario.

giovedì 27 maggio 2010

Newzbin torna con sede sociale alle Seychelles


Il sistema è stato già sperimentato da Pirate Bay quando ha avuto problemi legali e fa pensare che dietro i domini Newzbin.com and Newzxxx.com, sito partner con contenuti per adulti, che ora risultano di proprietà della WCIS Limited, società con sede sociale alle Seychelles, ci siano sempre i vecchi proprietari di Newzbin.

Per ricordare la vicenda di cui abbiamo largamente parlato, il sito Newzbin aveva perduto un'importante causa contro la MPA, risultando colpevole di violazione di copy-right. Una vittoria di Pirro a vedere il succedersi degli eventi, perchè ora, molto probabilmente, la MPA non prenderà una lira e si ritroverà con l'indicizzatore Usenet, più forte di prima.

Infatti subito gli amministratori hanno dichiarato bancarotta e poi hanno subito un provvidenziale furto del codice da fantomatici hacker che hanno detto, che poiché amavano troppo Newzbin, non volevano lasciarlo morire ed avrebbero creato Newzbin 2. Ora è arrivata la notizia della vendita dei domini ma dei quali i proprietari continueranno a disporre su “base leasing”, per coprire in parte i debiti.
Diciamo la verità questi siti, sanno perfettamente di arricchirsi sfruttando attività illegali e stanno sempre con una valigia pronta, destinazione Seychelles. Ricomincerà per la MPA la solita caccia al topo che, una volta messo alle strette, cambierà proprietario, luogo in cui tiene i server, host.

Del resto tutti hanno imparato da Pirate Bay che sono anni che fa così.

UK: avvocati mandano questionari con trucco


Gli avvocati dell'ACS law di cui abbiamo già parlato, stanno inviando lettere con richieste di risarcimento per il secondo anno, ma la loro tecnica è cambiata, divenendo più subdola. Infatti mandano questionari, rispondendo ingenuamente ai quali, la gente si auto-incrimina. Il caso è stato portato all'attenzione dell'opinione pubblica dalla rivista Which?

Del resto gli avvocati dell'ACS non vogliono fare la fine di quelli del Davemport Lyons nei confronti dei quali è stato iniziato un procedimento disciplinare per cattiva condotta.
Infatti, le lettere che essi mandano non accusano direttamente le persone ma dicono che la loro connessione è stata usata per violare e propongono una cifra per risolvere qualunque problema legale futuro.
Nel momento, poi, che il destinatario della lettera risponde negando, mandano questionari, rispondendo ai quali il malcapitato utente può ingenuamente incriminare lui od altre persone ed in ogni caso rivela dati personali.

Come è stato detto, secondo Deborah Prince, capo degli affari legali di Which?, i destinatari delle lettere non debbono assolutamente rispondere ai questionari, in quanto è un atto bullistico.

Eppure nonostante la pubblicità data da riviste e giornali e blog a questo sistema usato dagli avvocati, tanta gente casca nella rete e paga e nei primi 11 mesi d'attività, essi hanno ricavato ben £ 1.000.000 da queste lettere e senza che nessun caso sia stato portato all'attenzione della corte.
Quindi, qualunque cosa arrivi, se proprio si vuole stare sicuri, conviene rivolgersi ad un legale, magari ma assolutamente non pagare.

Rilasciata Fedora 13 nome in codice Goddard


La versione presenta notevoli migliorie, prima di tutto, offre la possibilità di istallare driver open source che supportano molte schede grafiche, ATI, Invida ed Intel consentendo agli utenti di poter giocare in 3D senza ricorrere ai driver proprietari.
Questo sarà particolarmente utile con il rilascio di Gnome 3 e comunque un'anteprima della nuova shell Gnome sarà disponibile nella repository di Fedora, per gli utenti che la vogliono provare.

Inoltre il processo di semplificazione dell'istallazione, già iniziato con Fedora 11 e proseguito con Fedora 12, dove si sono risolti alcuni bug, continua in modo ancora più massiccio in Fedora 13, dove è stato soprattutto semplificato il partizionamento.
Inoltre importanti novità ci sono anche per quello che concerne l'aspetto virtualizzazione con un supporto migliorato per KVM ("Kernel-based Virtual Machine"), con l'introduzione dei cosiddetti indirizzi per PC stabili.
Soprattutto, però è importante in Fedora 13 il fatto che consente agli sviluppatori di istallare un lavoro Python 3, accanto alla serie 2,6 e ciò non è limitato solo alle librerie standard ma è esteso anche a moduli di terze parti di uso comune.

Fedora utilizza Gnome 2,30, l'ultima versione stabile di Gnome e ciò introduce miglioramenti che riguardano ad esempio il supporto per una visualizzazione a pannello diviso nel file manager Nautilus e il supporto per la chat Facebook nel client di messaggistica Emphaty ed è stata, anche aumentata la compatibilità nei confronti degli IPOD ed inoltre è stato introdotto un client per i siti di microblogging come Twitter,chiamato Pino.

Vale inoltre la pena ricordare il sistema “package Kit” che migliora l'esperienza desktop per gli utenti, automatizzando l'istallazione dei driver per le stampanti.
Un altro miglioramento riguarda la gestione colore, in cui viene utilizzato il software “Gnome color manager” soprattutto per affrontare il problema della difformità fra i colori sul video e quelli poi ottenuti in fase di stampa.

Inoltre sono stati introdotti un nuovo strumento di gestione delle immagini, chiamato “Shotwell”, un software per il backup dei dati, chiamato “Deja Dup” ed un'utilità di scansione denominata Simple Scan. Insomma sicuramente una versione interessante da provare.

Il download di Fedora 13 è disponibile presso il sito ufficiale del progetto e si possono anche leggere le novità presenti nella versione.

martedì 25 maggio 2010

Record di download per il finale di Lost


Frantumati tutti i precedenti record, in meno di un giorno oltre un milione di persone hanno scaricato gli ultimi due episodi e la maggior parte delle richieste di download provengono da paesi dove i fan dovranno aspettare ancora parecchio, prima di vedere in TV gli episodi della loro serie preferita.

Del resto abbiamo anche visto che nella classifica delle serie più scaricate del 2009, Lost si è piazzato al secondo posto, dopo Heroes.
In ogni caso, mai c'era stato un successo simile, come per il finale che molto probabilmente arriverà a quattro o cinque milioni nel giro di una settimana, anche se in genere ogni nuovo episodio trasmesso è sempre stato seguito da 1,5 milioni di download nelle prime settimane.

Si ricorda ,però che scaricare serie TV è illegale, anzi per cercare di ridurre il fenomeno, il finale di Lost è stato trasmesso in 58 paesi, contemporaneamente o dopo 48 ore rispetto agli USA.

Questo accorgimento, se sempre meglio strutturato dovrebbe sicuramente far ridurre drasticamente i download delle serie TV, anche perchè si rivolgono soprattutto a BitTorrent, gli utenti dei paesi dove la serie non è ancora stata trasmessa.
Ad esempio un 15% delle richieste di download provengono dall'Australia ma probabilmente presto cesseranno in quanto domani la serie sarà trasmessa anche lì.

Il controverso Protocollo UTP di Utorrent 2 diviene open source


Fra i cambiamenti che sicuramente hanno più fatto discutere, fra le novità presenti in uTorrent 2,00 c'è sicuramente il protocollo UTP, che molti sviluppatori, sia BitTorrent che esterni trovano ancora molto acerbo e da maggiormente sviluppare.
Come ricordiamo il protocollo UTP c'è una gestione più consapevole della rete e in caso di ingorghi della stessa, questo protocollo funziona come una valvola a farfalla. Soprattutto gli ISP avrebbero dovuto beneficiare di tale sistema e risparmiare banda ma purtroppo non c'è stato alcun feedback da parte degli ISP più importanti su questi temi, per cui l'entità dell'effetto UTP sulla loro reti rimane sconosciuta.

In parecchi forum, invece gli utenti che usano l'ultima versione di uTorrent hanno
lamentato cali sensibili alla velocità dei download.
Questa settimana la BitTorrent. Inc ha deciso di rendere open source il codice sorgente in tal modo si cerca di invitare altri sviluppatori a migliorare il protocollo, in modo che possa essere poi inserito in altri client, facilitandone la compatibilità.

Comunque gli sviluppatori di altri client, come ad esempio Vuze non hanno tutta questa fretta di implementare nei loro client il protocollo UTP, preferiscono aspettare altre prove più sicure, sottolineando anzi il fatto che l'UTP ha ancora molta strada da fare prima di divenire il protocollo dominante.

Del resto la velocità del download è la cosa che interessa di più gli utenti e solo nel futuro si potrà con chiarezza dire se effettivamente, il protocollo UTP garantisce questa velocità, anzi la aumenta come afferma Bitorrent.Inc.

Irlanda: accordo fra Eircom e major per disconnettere i pirati


Nel febbraio 2009 l'IRMA un'associazione che riunisce le famose “big four”EMI,Universal,Sony e Warner, strinse un'accordo extragiudiziale con l'ISP Eircom, ora, dopo più di un anno, si è pronti all'intervento e l'associazione anti-pirateria fornirà gli IP dei presunti trasgressori che verranno prima avvertiti e poi, nei casi più ostinati, disconnessi per un anno.
La validità giuridica di un tale accordo privato è stata del resto confermata dal tribunale di Dublino in cui i giudici hanno sentenziato che "E' del tutto legittimo che Eircom agisca, in quanto organo che sostiene la legge e Costituzione e questo è ciò che la Corte si aspetta dai cittadini e dalle imprese".

Quindi da oggi, i 750.000 utenti di Eircom saranno monitorati dalla società DtecNet e l'associazione IRMA fornirà ad Eircom gli indirizzi IP di coloro che DtecNet ritiene siano collegati alle violazioni. Secondo l'Irish Times, inizialmente IRMA fornirà 50 indirizzi IP alla settimana, con una revisione del sistema che verrà effettuata dopo 3 mesi.
Eircom userà il telefono per il primo avviso, al terzo l'utente verrà disconnesso per 7 giorni ed al quarto,il violatore irriducibile, verrà privato di internet per un anno.

Però non tutti gli ISP la pensano come Eircom in Irlanda, anzi fra un mese l'ISP UPC dovrà discutere in tribunale il fatto di non volere stringere accordi con IRMA ed anche altri ISP minacciano battaglia.

lunedì 24 maggio 2010

Risorge Newzbin 2


Come ogni volta morto un sito ne nascono, due o tre cloni, la famosa testa dell'idra che per ora riguardava i siti BitTorrent ma pare che il fenomeno ora sia esteso ai siti Usenet.

Avevamo appena parlato del fatto che il sito Newzbin aveva chiuso i battenti, schiacciato dai debiti provocati dalle cause intentategli dai detentori dei diritti quando sembrerebbe che il suo codice sia stato rubato, aprendo quindi la porta a cloni, che seguiranno la sua scia.

Anche se Newzbin ha sempre detto di agire come Google ha indubbiamente guadagnato parecchio, offrendo un facile accesso alle opere coperte dal copy-right.
Poi come sappiamo ha preferito la chiusura in quanto, secondo gli amministratori non in grado di pagare i suoi debiti fra i quali erano compresi circa 230.000 euro dovuti agli studi cinematografici ed altri 500.000 ad una industria di software. Ma tutti i soldi guadagnati che fine avranno fatto?

In ogni caso gli ex amministratori dicono che essi non c'entrano nulla con il furto del codice sorgente ed il data-base, tanto anche gli abbonati per poter riavere indietro i loro soldi, debbono contattare l'azienda di liquidazione per il modulo di richiesta. Ma si sa bene come funzionano le liquidazioni il poco lasciato, perchè il grosso degli utili sarà stato fatto sparire, verrà diviso fra i creditori più grossi.

Ora ai proprietari di account Newzbin è stata mandata un e-mail che recita “Buone notizie. Siamo Newzbin 2. Il primo è morto ma ci dispiaceva troppo che scomparisse del tutto. Ora la nuova gestione sta cercando un nuovo dominio e lavorando sul codice che al più presto sarà funzionante”.
Niente di nuovo quindi sul fronte file-sharing quindi, ogni volta che un sito viene chiuso, cambia dominio e passa ad un server od ad un host diverso, questo è anche il caso di Newzbin 2.

domenica 23 maggio 2010

Utorrent apre Falcon al grande pubblico


Dopo averla testata in prova solo su invito per mesi, uTorrent mette la funzione Falcon a disposizione del pubblico. Ne avevamo già parlato, insieme agli altri due progetti Griffin e Pheon, altre due feature a cui stanno lavorando i Labs di uTorrent, per trasformare il client, in qualcosa di molto più completo.

Il progetto Falcon permetterà di accedere ai propri download da qualsiasi luogo tramite una comoda interfaccia web sicura ed inoltre permetterà il video streaming prima che il download sia completato.
Come detto, prima si poteva usare solo su invito ma ora tutti possono creare un account e provarlo, la privacy e la sicurezza sono garantite da BitTorrent Inc.

Tra le altre cose, il rilascio di Falcon dovrebbe rendere più semplice per gli utenti, trovare i Torrent anche se Simon Morris non ha ancora voluto commentare, come tali capacità di ricerca Torrent verranno integrate, anche se non si pensa che in uTorrent verrà incorporato un motore di ricerca.

Microsoft perde l'appello in Lituania


All'inizio di quest'anno, la Microsoft aveva intentato causa al più grande tracker BitTorrent in Lituania, in quanto secondo la società, il sito BitTorrent LinkoManija era colpevole di aver agevolato la distribuzione non autorizzata di Office 2003 ed Office 2007.

La Microsoft era riuscita in un primo momento ad ottenere un 'ingiunzione contro il sito ed anche contro il suo amministratore, al quale erano stati congelati i conti personali ma ora l'appello ha ribaltato le cose.
Infatti secondo il tribunale il sito non deve essere chiuso, né bloccati i conti correnti del proprietario fino alla conclusione del processo. Del resto la Microsoft aveva anche richiesto un risarcimento danni di 45 milioni di dollari.
Questa è la seconda battuta d'arresto per la Microsoft in Lituania, infatti anche la causa contro un utente di LinkoManija, colpevole secondo la famosa società di aver condiviso Windows 7 Ultimate illegalmente non è andata a buon fine, in quanto l'imputato è stato riconosciuto innocente per mancanza di prove valide.

Rimane ancora, però in piedi il processo contro LinkoManija, la cui data d'inizio non è, a tutt'oggi, stata ancora fissata.

Tripla ingiunzione contro Pirate Bay


Dopo un periodo di relativa pace, perchè qualche problema, ad esempio, in Olanda c' era stato, Pirate Bay è stato sottoposto ad un duro attacco da parte delle major. Ricordando brevemente la vicenda,il suo fornitore di banda tedesco, CB3ROB è stato prima minacciato, poi è stata ottenuta un'ingiunzione contro di lui, in un procedimento che si è svolto in sua assenza, per cui ha dovuto mandare offline Pirate Bay.

Il sito poi ha ricevuto aiuto dal Partito Pirata Svedese per tornare on line ma in ogni caso il trasferimento file non si era fermato, sia perchè aiutato dai sistemi DHT e PEX, ma soprattutto in quanto sostenuto da Open BitTorrent Tracker
Solo che mercoledi, è stato
intimato all'ISP Portlane di consegnare i dati degli amministratori di Opentracker ed intanto da 24 ore il tracker è offline.
Intanto è giunta a
Torrent Freak la notizia che ben tre ingiunzioni sono state rilasciate contro Pirate Bay, dal tribunale di Svea, dietro pressione delle major:
Ingiunzione 1
La Corte ha imposto a Fredrik Neij e Gottfrid Svartholm Warg di cessare di condurre il sito web The Pirate Bay.
Ingiunzione 2
la Corte ha ordinato a Black Internet di cessare di fornire accesso Internet al sito TPB.
Ingiunzione 3
Il tribunale ha ordinato all'ISP Portlane di cessare di fornire l'accesso Internet al Tracker con indirizzo tracker.openbittorrent.com .
Questo indubbiamente spiegherebbe perchè OpenBitorrent tracker risulti, offline e secondo voci informate sta cercando un nuovo hosting.

TeliaSonera ricorrerà ancora in appello


Avevamo da poco parlato della sentenza che per la seconda volta costringe, in base all'IPRED, l'ISP TeliaSonera a rivelare i dati dell'amministratore di SweTorrent, pena, in caso di mancata notifica, una multa di 750.000 corone,circa 96.500 dollari ma è giunta la notizia che l'ISP intenda ancora ricorrere in appello, alla Corte Suprema, per proteggere la privacy dei suoi clienti.

Dice infatti Patrik Hiselius, un avvocato di TeliaSonera, che le norme che regolano la privacy e la riservatezza esistono da tempo, mentre la legge IPRED è nuova di zecca è necessario quindi rispettare questa precedenza ed è giusto che gli interessi delle industrie anti-pirateria vengano messi in secondo piano rispetto a regole importanti per il vivere democratico e civile.

Sappiamo inoltre che lo stesso problema coinvolge l'ISP Portlane, costretto sempre in base all'IPRED, a comunicare gli indirizzi, i nominativi e le e-mail di chi c'è
dietro OpenTracker ma non sappiamo se anche lui sceglierà di ricorrere al tribunale per difendere i dati dei suoi utenti o consegnerà gli stessi alle major.

Adobe flash insieme al P2P per abbassare i costi


Adobe userà la tecnologia P2P soprattutto per quello che riguarda lo streaming di video basati su flash e ciò permetterà ai distributori di abbassare i costi, risparmiando banda.
Il team di adobe sta lavorando a ciò, per quello che riguarda la prossima versione 10,1 e secondo Kevin Towes, il nuovo sistema che si chiamerà Stratus potrebbe veramente abbassare i costi per i fornitori di streaming o di servizi video on domand.

Praticamente i servizi di media invece di essere scaricati da un server centrale potranno essere trasmessi da utenti e Stratos funzionerà da intermediario in questo processo. Bisogna immaginare che il tutto potrebbe funzionare nello stesso modo di quello che succede fra un tracker BitTorrent ed i suoi utenti. Questi ultimi, in ogni caso, saranno liberi di accettare di partecipare ad uno sciame flash oppure no.
Già nel passato la tecnologia P2P è stata riconosciuta valida come mezzo per risparmiare risorse e condividere con più persone possibili, ad esempio la CNN ha utilizzato la tecnologia P2P per inviare lo stream live a un milione di telespettatori in tutto il mondo e questi hanno dovuto istallare un particolare plug-in, chiamato Octoshape.

Anche il team di ricerca Tribler sta collaborando con diverse emittenti televisive europee, per utilizzare la tecnologia P2P al posto del server centrale.
Ma sicuramente l'uso di tale tecnologia in adobe flash, che è istallato in quasi ogni computer, porterà i distributori di contenuti a prenderla, seriamente, in considerazione.

sabato 22 maggio 2010

Rapidshare non è colpevole di violazione del copy-right


Secondo la Corte Distrettuale della California, Rapidshare non è colpevole di violazione del copy-right.
La vicenda risale a quando la società di media per adulti, Perfect 10, presentò querela nei confronti del famoso sito di hosting fra l'altro anche perchè secondo l'azienda, il sito violava il copy-right di molte sue immagini.

Rapidshare, in un primo momento aveva richiesto che la causa fosse spostata in Germania ma il tribunale non concesse questa possibilità, essendo la ditta che aveva ricevuto il danno con sede sociale negli USA.
Invece alla fine il tribunale americano ha dato ragione a Rapidshare,dicendo che il sito non promuove alcuna violazione del diritto d'autore, una seconda vittoria importante per il famoso sito di hosting, dopo quella già riportata presso i tribunali tedeschi, di cui abbiamo già parlato qui.

Secondo Christian Schmid, fondatore di RapidShare, questa vittoria rappresenta una pietra miliare molto importante anche perchè differenzia il sito, da altri di hosting, che incoraggiano, anzi i loro utenti nel caricare materiale coperto dal copy-right. Invece, sempre secondo Schmid, Rapidshare fa di tutto per evitare materiale illegale, rimuovendo le pagine e cercando di trasformare i pirati in clienti, in quanto intende reindirizzarli verso negozi on line dove possono trovare il materiale che cercano, pagando.

Isohunt costretto a chiudere negli Stati Uniti


Come sappiamo anche Isohunt è stato coinvolto in numerosi contenziosi ed aveva da poco lanciato una versione lite, rivolta agli utenti statunitensi che funzionava solo come motore di ricerca, al pari di Google, nonostante ciò, secondo la corte questo non era sufficiente e quindi il sito non sarà più disponibile per gli utenti statunitensi.
Il sito sarà però disponibile agli utenti di altre parti del mondo, Fung inoltre deve rispettare l'ingiunzione immediatamente e la stessa vale anche per i siti partner di Isohunt,TorrentBox, Podtropolis e Ed2k-it.
Del resto non è la prima volta che ciò accade ad un sito BitTorrent, infatti anche TorrentSpy nel 2008 fu condannato a bloccare l'accesso agli utenti statunitensi ed anche a pagare 110 milioni di dollari come risarcimento alla MPAA.
Dopo di che, il sito che vide diminuire drasticamente il numero dei suoi visitatori, fu costretto a chiudere.
L'ingiunzione permanente costringe del resto Isohunt a mettere un filtro sulle parole chiave cosa che Gary Fung ha detto più volte che era impossibile da attuare ed avrebbe inoltre pregiudicato anche tutti i Torrent relativi a materiale free.
inoltre non ci dimentichiamo, che anche Mininova, costretta allo stesso filtro ha preferito eliminare oltre un milione di Torrent, perdendo la maggior parte dei suoi visitatori.

venerdì 21 maggio 2010

Portlane costretto a rivelare chi c'è dietro OpenTorrent


Altra sentenza storica sempre legata all'IPRED, del resto da poco abbiamo riportato la sentenza che costringe TeliaSonera a rivelare i dati dell'amministratore di SweTorrent pena una salata multa, ora il tribunale di Stoccolma ha imposto all'ISP Portlane di rivelare, il nome, l'indirizzo e l'email di chi c'è dietro OpenTorrent, anche qui, in caso di mancata esecuzione, l'ISP dovrà pagare una multa di SEK 500.000 (osia 63.633 dollari).Questo indubbiamente perchè Hollywood pensa che dietro Opentracker c'è Pirate Bay.
Dopo aver chiuso il suo proprio tracker, Pirate Bay infatti invece di basarsi su DHT e PEX ha utilizzato tracker di terze parti, fra cui Opentracker.
Già c'era stato un tentativo sempre presso l'ISP perchè chiudesse il tracker, ma il tribunale aveva respinto la richiesta, ed anche tutti i tentativi di risalire a chi c'era dietro Opentracker erano risultati vani, ora invece la sentenza riguarda chiaramente il cliente dietro gli indirizzi IP 188.126.64.2 e 188.126.64.3 e / o qualsiasi altro indirizzo IP dietro la gamma degli indirizzi Portlane (188.126.64.0 - 188.126.95.255) che sono stati assegnati al tracker.openbittorrent.com dal 28 agosto 2009.
Inoltre si vuole sapere se i proprietari di openTorrent sono o no cittadini UE, anche se risulta addirittura un recapito a Lima in Perù.
Portlane avrà comunque quattordici giorni di tempo per consegnare i dati ma non sembra che abbia altre soluzioni ed il cerchio intorno a Pirate Bay si stringe sempre di più.

Anche Newzbin chiude


Uno dei più grandi indicizzatori Usenet chiude ed i suoi amministratori danno la colpa del fatto al costo delle spese legali dei procedimenti avuti contro la MPA.
Non si sa esattamente cosa succederà ma il messaggio che campeggia nella home è abbastanza chiaro, c'è scritto,infatti:“Purtroppo il sito Newzbin deve chiudere a causa delle azioni legali contro di essi".
Sembrerebbe proprio che il sito debba chiudere per bancarotta e sia stato messo in amministrazione controllata. Da quello che risulta, poi in un blog, sembrerebbe che debba alla MPA, oltre 230.000 euro di spese intermedie ed a questo senza che si sia giunti ad una sentenza chiara su i risarcimenti danni e che poi abbia anche altre cause fra le quali una con una industria di software, sempre per problemi di copy-right.
Per ricordare un po' la vicenda a febbraio il sito perse una causa importante contro la MPA, a febbraio di quest'anno e la Corte ha riconosciuto il sito responsabile di violazione del copy-right .

mercoledì 19 maggio 2010

Il Partito Pirata svedese sarà il nuovo host di Pirate Bay


Dopo la giornata di ieri, in cui, il più famoso sito BitTorrent del mondo, è stato messo offline dal suo host tedesco che altrimenti avrebbe rischiato il carcere, oppure di dover pagare una salatissima penale, stamattina Rick Falkvinge del Partito Pirata svedese, ha offerto di garantire la larghezza di banda per il sito, dicendo che sono stanchi del gioco del gatto di Hollywood con il topo Pirate Bay ed hanno deciso di supportare il sito, in quanto è tempo di scendere in lotta per quello che si crede un'attività legittima.

Continua, il leader del Partito del Pirata che Pirate Bay è una pagina di ricerca e come tale non è responsabile dei risultati. Inoltre,sempre secondo lui, il tentativo di mettere a tacere Pirate Bay è un tentativo di censura politica e qualsiasi persona dalla mentalità democratica si deve opporre a ciò.

Certo c'è anche da dire che le elezioni in Svezia sono vicine e prendere le difese di Pirate Bay, sicuramente farà colpo sulle masse, vedremo ora cosa accadrà.

TeliaSonera dovrà consegnare i dati dell'amministratore di SweTorrent


L'IPRED colpisce senza scampo ed è molto difficile ormai per gli ISP riuscire a non consegnare i dati dei loro utenti. Teliasonera ha infatti perso anche l'appello in cui, fra i giudici, erano presenti ,Christina Boutz e Ulrika Ihrfelt, che fra poco saranno impegnate nell'appello contro Pirate Bay.
Come detto l'appello ha praticamente confermato la sentenza del tribunale distrettuale,anzi Teliasonera oltre a dover pagare le spese del processo, oltre 60.000 corone, dovrebbe pagare una penale di 750.000 corone, se non consegnasse i dati dell'amministratore del tracker BitTorrent
SweTorrents.

La vicenda era iniziata quando Svensk Filmindustri, Pan Vision, Filmlance e Yellow Bird, insieme con Antipiratbyrån (APB) avevano accusato l'amministratore di SweTorrents, di aver messo a disposizione dei visitatori cinque copie vietate di film, uno dei quali in pre-realise, sul suo sito e, in base alla legge IPRED, avevano richiesto al tribunale, che intimasse all'ISP Teliasonera di consegnare il nome e l'indirizzo del proprietario di SweTorrents.

Come sappiamo il tribunale distrettuale aveva dato alle major ragione e Teliasonera era ricorsa in appello per difendere la privacy del suo cliente.
Disgraziatamente però anche l'appello è stato contrario all'ISP, il quale avrebbe tempo fino al 7 Giugno per decidere se ricorrere ancora alla legge, sempre che voglia spendere altri soldi, in spese legali, per difendere la privacy del suo cliente.

L'IPRED protegge la criminalità per effetto collaterale


Più volte si è discusso sulla legge IPRED che approvata in Svezia, impone agli ISP di consegnare i dati dei presunti file-sharer. Ma sembra che attualmente, in base alla legge sia più difficile rintracciare chi si macchia di reati gravi, ad esempio i crimini sessuali contro minori, in quanto gli ISP, per proteggere gli utenti, tendono a cancellare subito i loro dati personali.

Ad esempio Jon Karlung, CEO dell' ISP Bahnhof, che è uno dei più feroci oppositori dell'IPRED,ha,infatti, smesso di memorizzare i dati degli utenti perchè attualmente in Svezia non c'è alcuna legge che lo vieti ed il suo esempio è stato seguito da altri ISP, come ad esempio Tele2.
Secondo quindi Anders Ahlqvist, capo del gruppo IT nazionale è sempre più difficile per la polizia di rintracciare i criminali che compiono on line gravi reati, proprio perchè gli ISP non memorizzano i dati utenti, avendo paura di dover consegnare gli stessi alle major.

Ma Peter Danowsky dell'IFPI ha proposto un cambiamento della legge che potrebbe facilmente risolvere questi problemi collaterali ed agevolare il lavoro delle major, vuole infatti che venga aggiunto nella legge, un articolo in base al quale gli ISP siano costretti a memorizzare i dati utenti, risolvendo secondo lui tutti i problemi ma mettendo veramente in pericolo la privacy di milioni di cittadini assolutamente innocenti.

lunedì 17 maggio 2010

Molte specie di lucertole si estingueranno a causa dei cambiamenti climatici


E'molto difficile prevedere quali saranno gli effetti a lungo termine dell'aumento del riscaldamento globale. In ogni caso, uno studio effettuato da Science ha dimostrato che potrebbe esserci in futuro, l'estinzione di oltre il 20% delle lucertole del genere Sceloporus.
Le lucertole sono animali a sangue freddo e possono crogiolarsi al sole o ritirarsi in luoghi ombrosi aspettando che la temperatura si raffreddi, ma se le temperature aumentano così tanto da impedire alle lucertole di uscire a cercare il cibo, l'estinzione è possibile.

I limiti di tempo sono particolarmente dannosi durante il periodo riproduttivo, quando le lucertole hanno più esigenze energetiche. Dallo studio effettuato, risulta che alcune zone del Messico dove alcune specie di lucertole si sono già estinte, le temperature erano così elevate da costringerle a mettersi al riparo per più di 3,85 ore al giorno.
In base a questo studio comunque, se le temperature in Messico continueranno ad aumentare al ritmo attuale, si prevede che il 58% delle lucertole del genere Scleroporus si estinguerà entro il 2080. Il modello, applicato, poi, a 1214 popolazioni di lucertole in quattro continenti, suggerisce che sempre entro il 2080 il 39% delle popolazioni ed il 20% delle specie, sempre di lucertole, in tutto il mondo saranno estinte.

Inoltre non sembra che sia possibile una rapida evoluzione delle lucertole in risposta all'aumento delle temperature ed anche la competizione fra specie, nei pochi ambienti idonei che rimarranno, porterà ad ulteriore selezione. Lo studio comunque, anche se piuttosto pessimista sulla fine delle lucertole è interessante perchè permette un'ulteriore spiegazione delle grandi estinzioni del passato.

Pirate Bay è down ma non ancora vinto


Il più grande sito BitTorrent del mondo, ora è fermo. Come si era già scritto, un tribunale tedesco aveva emesso un ingiunzione contro l'ISP CyberBunker CB3ROB Ltd. & Co. KG, senza la loro presenza in aula, avvertendo l'amministratore delegato, Sven Olaf Kamphuis che avrebbe dovuto disconnettere Pirate Bay ed i suoi server da internet, altrimenti in caso contrario avrebbe dovuto pagare una penale fino a 250.000 euro per ogni film e poteva anche essere condannato al carcere.
Del resto nel documento dell'ingiunzione che
Torrent Freak riporta dopo richiesta di molti media del mondo interessati alla notizia c'è chiaramente scritto:
Agli imputati è vietato collegare il sito "The Pirate Bay" (disponibile in
particolare su thepiratebay.org, piratebay.org, piratebay.net, thepiratebay.com, thepirate-bay.net, piratebay.se) ed i suoi server a Internet, oppure impedire che siano a disposizione su questo server i file torrent che consentono agli utenti Internet di scaricare i film seguenti:
The Bounty Hunter
Alice in Wonderland
Our Family Wedding
Green Zone
Repo Men
Cop Out
Kamphuis, che ha ricevuto ieri l'ingiunzione ha deciso di scollegare Pirate Bay, fino a che i suoi avvocati non abbiano letto attentamente i documenti legali.
Secondo una persona interna al team di Pirate Bay, i server sono intatti e stanno già attuando un processo di backup e per riavere il sito funzionante si attende il routing (
Ip tunnel) presso un altro provider.
Dal 2006 del resto, ossia dal tempo del famoso blitz ai server svedesi, il team si copre le spalle con frequenti backup e tenendo il luogo dove si trovano i server in un posto assolutamente segreto
.

MPAA contro i soldati in Iraq


La MPAA ha iniziato una sua propria guerra contro uomini e donne americane di stanza in Iraq, in quanto sarebbero soliti condividere file coperti dal diritto d'autore.
Poiché i soldati, facendo ciò violano la legge, non ci sarebbe niente di strano se non fosse per il fatto che i soldati, oltre a rischiare la vita, non possono ricorrere ai metodi legali usati dai loro connazionali.
Non possono infatti andare a vedere il film al cinema e molti film e show televisivi non sono legalmente disponibili in Iraq, quindi non rimane loro che servirsi di BitTorrent, oppure comprare DVD pirata da rivenditori locali.

In un documento di qualche anno fa, la MPAA chiedeva al comando centrale, se fosse stato ordinato ai soldati di non recarsi in negozi che vendevano DVD pirata.
Il comando rispose che non era possibile emanare un simile comando, in quanto in tal modo si sarebbe arrecato danno all'attività dei venditori iracheni che trattano anche materiale legale. Anzi il comando aggiunse che, fornendo l'industria locale di film in prima visione, concerti e serie TV, sicuramente sarebbe di molto diminuito il ricorso a fonti pirata.

Inoltre la MPAA quasi giornalmente manda avvisi d'infrazione ai militari tramite i loro fornitori internet, perchè scaricano file tramite BitTorrent, minacciando di sospensione del servizio e di disconnessione nei casi più gravi.

Un militare ha commentato dicendo che essi hanno mandato molte lettere alla MPAA e alla RIAA, dicendo che i loro download sono una conseguenza dei fallimenti delle major che non permettono ai soldati americani, di stanza in Iraq, di essere dei buoni consumatori, come i loro connazionali in patria, ma non hanno avuto ancora nessuna possibilità di accedere ai media legalmente.

Poi si potrebbe dire dopo il danno anche la beffa, infatti The Hurt locker che, come sappiamo ha vinto l'Oscar, è incentrato sull'amicizia fra un soldato ed un giovane iracheno che vende DVD pirata in una base americana.

Fissato appello Iinet contro AFACT


Una sentenza che fece scalpore quella che coinvolse varie major americane contro l'ISP australiano iinet e che si risolse, ad inizio anno con la vittoria dell'ISP, in quanto fu decretato che non era responsabile delle violazioni compiute dai suoi utenti tramite BitTorrent.
Spesso ed in varie parti del mondo, si è voluto dare la colpa all'ISP per le violazioni compiute dai propri utenti o costringerli a filtrare od a bloccare l'accesso ad internet di siti, come nel caso in cui,abbiamo parlato qui e riguardava l'ISP tedesco CB3ROB Ltd e Pirate Bay. Ecco perchè fece molto scalpore la sentenza australiana che scagionava l'ISP.

Ora è stata decisa la data dell'appello, che inizierà il 2 agosto, in quanto le major non hanno accettato la decisione del giudice Cowdroy dicendo che la sentenza creava un ambiente inaccettabile per i creatori e fornitori dei contenuti e rappresentava una grave minaccia per l'economia digitale australiana.

Michael Malone, il proprietario di iinet, è piuttosto ottimista riguardo al risultato dell'appello, anche se sono state presentate quindici obiezioni contro la decisione del giudice Cowdroy, e inoltre dice che non è in questo modo che si fermerà la pirateria, anche nel caso, improbabile secondo lui, che le major vincano l'appello.

sabato 15 maggio 2010

Utorrent lancia Griffin


Utorrent ha lanciato una nuova versione chiamata Griffin che supporta estensioni o per meglio dire applicazioni.
Dal 2005, epoca del suo rilascio, troppa strada ha percorso uTorrent fino a giungere a divenire il client più utilizzato da 50 milioni di persone, ora il lancio di “uTorrent Apps”si potrebbe considerare una nuova pietra miliare.
Secondo Simon Morris, responsabile Product Management “apps per uTorrent” è un nuovo sistema di estensioni web-based che possono semplificare la vita degli utenti BitTorrent senza che questi debbano rinunciare alla leggerezza ed alla velocità tipiche del famoso client.

Simili ad altri browser, le estensioni possono essere prodotte da terze parti ed integrate nel client.
Al momento del lancio, ci sono già quattro estensioni prodotte in collaborazione con il team di uTorrent.

Fra le applicazioni disponibili c'è un programma antivirus gratuito e μGadget, che permette agli utenti di monitorare e controllare il download dei torrent più facilmente da un browser.
Anche VODO, la famosa piattaforma gratuita per i film ha già, anch'essa una propria app.
Dice sempre Simon Morris che per gli sviluppatori che desiderano il codice apps uTorrent ci sarà presto disponibile un SDK. Le Apps sono un nuovo tipo di file con suffisso btapp, che consistono interamente di HTML e Javascript, e possono essere aggiunte al client e visualizzati tramite una finestra incorporata nel browser, in tal modo sarà necessario aggiungere poco codice.

Nei laboratori uTorrent,oltre a Griffin, ci sono in cantiere altri progetti come ad esempio il progetto per l'accesso remoto Falcon e quello Pheon, per le live streaming, dietro il quale c'è proprio
Bram Cohen, il creatore di BitTorrent e che dovrebbe essere rilasciato entro la fine dell'anno.

Facebook rimuove fan page di siti Torrent


Ci sono molti siti Torrent che hanno una fan page su Facebook e che comunica ai fan le novità presenti sul sito, non presenta link a Torrent. Da poco il sito KickassTorrents ha aperto una propria fan page su Facebook che in poco tempo ha collezionato oltre 25.000 fan ma Facebook ha rimosso la pagina, con la motivazione che il sito Torrent non ha rispettato i termini del servizio.

La cosa è suonata strana proprio perchè non erano presenti link a Torrent od ad altro materiale illegale, il discorso sembrerebbe più legato proprio al nome del sito Torrent ma allora non si capisce perchè altri siti Torrent abbiano ancora la loro fan page su Facebook.

In passato Facebook aveva bloccato la funzionalità “Share on Facebook” di Pirate Bay ed aveva minacciato Limewire di fare altrettanto, dicendo che "Facebook rispetta i diritti d'autore e i nostri termini di servizio vietano il posizionamento di 'Share on Facebook link' su siti che contengono qualsiasi contenuto che è illecito", ma nel caso di KickassTorrents non è molto chiaro il motivo del ban e sembra al contempo illogico che decine di siti Torrent hanno invece ancora attivo il pulsante “Share on Facebook”. Si aspettano, quindi chiarimenti del gesto da parte dei responsabili di Facebook.

Ingiunzione contro la comunità Usenet FTD


Uno strano procedimento si è tenuto in Olanda e senza la parte accusata nel quale il giudice ha decretato che la comunità Usenet FTD dovrà eliminare ogni nome e localizzazione Usenet connessi a particolari film coperti dal copy-right, altrimenti dovrà pagare una penale di 10.000 euro al giorno.

Tutto è cominciato quando lo studio cinematografico Eyeworks ha richiesto un 'ordinanza che vietasse alla comunità usenet FTD, la messa a disposizione del pubblico del loro film Komt een vrouw bij de dokter (A Woman At The Doctor).
Il caso è stato discusso all'Aia senza che i proprietari del sito FTD potessero essere ascoltati, usando una procedura prevista dalla direttiva europea 2004/48/EG, chiamata ingiunzione ex-parte e che non prevede appunto, la presenza dell'accusato.

Il sito FTD non ha materiale vietato e neanche Torrent o file NZB ma solo il nome del file e dove è possibile trovarlo su usenet e questo per il tribunale è un aiutare a mettere a disposizione e una violazione del copy-right, quindi deve essere rimosso tutto, altrimenti scatta la multa di 10.000 euro al giorno.

FTD comunque presenterà opposizione contro l'ingiunzione anche perchè “l'aiuto nell'infrazione” è secondo il diritto olandese ben diverso da quello degli Stati Uniti o del Regno Unito, solo un illecito civile.

giovedì 13 maggio 2010

Hollywood ottiene ingiunzione contro ISP per disconnettere Pirate Bay


Alcune major americane, fra le quali Disney Paramount, Sony, Twentieth Century Fox, Universal Studios e Warner Bros, avevano minacciato http://p2p.atuttonet.it/news-p2p/studios-minacciano-cb3robcyberbunker-l%e2%80%99host-di-pirate-bay.php l'host di Pirate Bay in Germania, CB3ROB Ltd, di azioni legali se, non avesse disconnesso Pirate Bay.

Ora, sembrerebbe proprio, che dalle parole siano
passati ai fatti eabbiano ottenuto una ingiunzione preliminare contro CB3ROB Ltd da parte della Corte Regionale di Amburgo.
Nel provvedimento concesso, sarebbe vietato a CB3ROB Ltd di collegare i server di Pirate Bay ad internet.
Il provvedimento si riferisce in particolare ad alcuni film, The Bounty Hunter, Alice in Wonderland, Our Family Wedding, Green Zone, Repo Men e Cop Out, i cui download sarebbero disponibili sul sito di Pirate Bay.

Il giudice avrebbe deciso, che l'ISP è responsabile delle violazioni, per il principio per il quale chi è consapevolmente collegato ad infrazioni diviene oggetto di provvedimento anche se le violazioni non sono direttamente compiute da lui.
Le uniche soluzioni possibili sono o che l'ISP impedisca l'accesso ad internet a Pirate Bay o che il sito stesso, per la prima volta nella sua storia, rimuova i film oggetto del contendere.

Anche perchè, in caso di non pronto adeguamento alle decisioni del giudice le pene sarebbero severe per l'ISP, che potrebbe essere condannato anche a 250.000 euro, per ogni caso di violazione appurato, per i film nominati sopra ed anche fino a due anni di prigione.
Vedremo ora come decideranno di reagire l'ISP e Pirate Bay, vi terremo informati
.

Svezia: imparziali i giudici contro Pirate Bay


Si avvicina la data dell'appello contro il famoso team di Pirate Bay che dovrebbe tenersi, dopo le elezioni politiche il 28 Settembre e la Corte Suprema ha annunciato la propria decisione riguardo ai giudici, chiamati a decidere, decretando la loro imparzialità.
L'avvocato dei membri del team di Pirate Bay, aveva infatti espresso i suoi dubbi,impugnando la decisione e ponendo la questione alla Corte Suprema, sulla possibile capacità di un giudizio neutrale, in quanto due giudici facevano parte di gruppi pro-copyright. Ulrika Ihrfelt era un membro della Swedish Copyright Association (SFU) e Christina Boutz un membro della Associazione Svedese per la protezione della proprietà industriale (SFIR).

Come detto, però,la Corte Suprema ha
deliberato che la precedente appartenenza a gruppi a difesa del copy-right, non altererà la capacità di giudizio dei giudici.

Secondo Peter Sunde, una decisione piuttosto prevedibile, perchè ammettere per la Corte che questi giudici non erano in grado di essere imparziali, avrebbe voluto dire che anche il primo processo, dove si era verificato lo stesso evento, con la sostituzione del giudice, nell'appello, era stato di parte e quindi, contro i diritti umani, in quanto ad ogni imputato spetta un processo equo ed imparziale.

Sunde si augura, però, che magari i giudici, sapendo che sono state scoperte le loro simpatie, assumeranno un comportamento, meno lobbistico e più neutrale.
Il team spera ancora, comunque, che il processo possa essere dibattuto il 19 settembre, prima delle elezioni politiche.

USA: Denunciati migliaia di downloader di “The hurt Locker”


Come sappiamo The hurt Locker ha vinto, quest'anno, l'Oscar ed è sempre stato fra i film più scaricati su BitTorrent, fin dalla prima comparsa in rete di una copia pirata, nel febbraio del 2009. Certamente i download illegali sono aumentati di molto dopo la sua vincita dell'Oscar, arrivando ad oltre tre milioni e complessivamente ci sono stati oltre 10 milioni di scarichi della copia del film.

Ma i produttori del film, per niente contenti dei risultati al box office, dove il film ha realizzato 16,4 milioni di dollari, ora hanno
stretto un accordo con gli avvocati del Copy-right Group e verrà intrapresa un'azione di massa, contro i downloader illegali di “The hart locker”.

Degli avvocati del Copy-right Group si era già parlato, in quanto avevano chiaramente espresso la loro intenzione di imitare i colleghi inglesi, ad esempio quelli dell'ACS law, volendo monetizzare il fenomeno P2P. Già aveva attuato una simile azione nei confronti dei downloader di film indipendenti, mandando lettere richiedendo denaro e minacciando cause se non si pagava.

Ora a sentire
The Hollywood Reporter,gli avvocati hanno preso accordi con gli ISP ed hanno già ottenuto il 40% dei dati personali degli utenti BitTorrent che avrebbero scaricato il film.

Sicuramente il guadagno, per gli avvocati sarà assicurato, dal momento che da ogni risarcimento pagato trattengono il 70%, mentre il 30% va ai proprietari dei diritti.
Solo che nel Regno Unito, questo atteggiamento bullistico degli avvocati ha suscitato enormi proteste ed anche un'interrogazione alla Camera dei Lord, si spera quindi che la medesima reazione, simili atti, possano suscitarla anche in America.