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venerdì 7 maggio 2010
L'industria non vuole competere se c'è ancora pirateria
Molte volte si è scritto che uno dei fattori maggiori che spinge la gente verso la pirateria on line, è la mancanza di offerte legali ed a buon prezzo. Ora secondo i risultati di un sondaggio, effettuato, intervistando oltre 7000 persone, la grande maggioranza degli intervistati preferirebbe pagare prezzi bassi piuttosto che effettuare download illegali, ma il capo dell' Australian Federation Against Copyright, Neil Gane, commentando la notizia, ha detto che l'industria non scenderà in campo finché non sarà debellata la pirateria contro la quale chiede al governo mezzi più coercitivi. Secondo sempre il capo dell'associazione a difesa del copyright, solo ad armi pari, quando la gente non potrà ricorrere al gratis, sarà possibile creare modelli commerciali validi.
Come detto invece, i risultati del sondaggio effettuato da news.com.au e dalla società di ricerche di mercato CoreData, intervistando persone che avevano ammesso di aver scaricato negli ultimi dodici mesi materiale illegale attraverso le piattaforme di file-sharing hanno dimostrato che addirittura il 66,4% degli intervistati sarebbe pronto a pagare prezzi bassi, avendo in cambio un prodotto magari con pubblicità, ma DRM-free.
Queste persone pagherebbero 1 dollaro per ogni episodio TV, $ 2 per un film e 50c per ogni brano musicale.
Ma al capo dell'associazione anti-pirateria australiana il discorso non va bene, molto probabilmente vuole guadagnare molto di più da ogni singolo film o brano musicale, non pensando che intanto i soldi che questa gente sarebbe stata disposta a pagare nei passati dodici mesi sono per loro irrimediabilmente persi e più aspettano, più ne perderanno.
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