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mercoledì 19 maggio 2010

L'IPRED protegge la criminalità per effetto collaterale


Più volte si è discusso sulla legge IPRED che approvata in Svezia, impone agli ISP di consegnare i dati dei presunti file-sharer. Ma sembra che attualmente, in base alla legge sia più difficile rintracciare chi si macchia di reati gravi, ad esempio i crimini sessuali contro minori, in quanto gli ISP, per proteggere gli utenti, tendono a cancellare subito i loro dati personali.

Ad esempio Jon Karlung, CEO dell' ISP Bahnhof, che è uno dei più feroci oppositori dell'IPRED,ha,infatti, smesso di memorizzare i dati degli utenti perchè attualmente in Svezia non c'è alcuna legge che lo vieti ed il suo esempio è stato seguito da altri ISP, come ad esempio Tele2.
Secondo quindi Anders Ahlqvist, capo del gruppo IT nazionale è sempre più difficile per la polizia di rintracciare i criminali che compiono on line gravi reati, proprio perchè gli ISP non memorizzano i dati utenti, avendo paura di dover consegnare gli stessi alle major.

Ma Peter Danowsky dell'IFPI ha proposto un cambiamento della legge che potrebbe facilmente risolvere questi problemi collaterali ed agevolare il lavoro delle major, vuole infatti che venga aggiunto nella legge, un articolo in base al quale gli ISP siano costretti a memorizzare i dati utenti, risolvendo secondo lui tutti i problemi ma mettendo veramente in pericolo la privacy di milioni di cittadini assolutamente innocenti.

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