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mercoledì 14 luglio 2010

UK: altri avvocati a caccia di file-sharer

L' esempio ormai famoso del Copy-right Group che ha denunciato oltre 5000 condivisori di "The hurt locker" è stato spesso sulle pagine diei giornali e dei blog ma sappiamo bene che in UK c'è stata una lunga serie di studi legali che per anni ha fatto lo stesso, magari meno platealmente, i Davenport Lyons, l'ACS law, lo studio Tilly Bailey e Irvine, che ben presto ha rinunciato per paura di creare discredito al nome del suo studio legale ed ora si affaccia alla ribalta Gallant Macmillan che dice, sul suo sito web,  che può offrire avvocati con competenze in contenziosi riguardanti la reputazione, le attività commerciali e la proprietà intellettuale.



Sempre sul sito web, vengono elencati i clienti di cui proteggono gli interessi tra i quali, The Jerusalem Post, Claims Direct, Ted Baker, Kookai ma soprattutto ora stanno inviando lettere per conto del night club e casa discografica Ministry of Sound.


Il loro approccio, nelle lettere inviate ai presunti violatori di Ministry of Sound – The Annual 2010,  è molto più soft ma viene sempre richiesta una somma di 375 sterline a compenso della condivisione illegale dell'album dal costo di 8,75 sterline.


La cifra richiesta, secondo lo studio legale, coprirebbe vari costi, compresi i danni, la ricerca di prove, le relazioni con gli ISP, i costi dell'invio della lettera.


I presunti violatori hanno 21 giorni di tempo entro i quali potranno pagare e risolvere così l'infrazione altrimenti saranno avviati procedimenti penali nei loro confronti.


Come detto però, lo studio legale Gallant Macmillan cerca di risolvere alcuni problemi imputabili agli altri gruppi legali e tenta, diciamolo chiaramente, di estorcere i soldi in modo più umano.


Infatti essi scrivono che sono consapevoli del fatto che minacciare azioni legali può essere angosciante e che pur essendo principalmente impegnati a difendere gli interessi dei loro clienti si sforzano di comunicare con i destinatari delle lettere in modo rispettoso e cortese.


Inoltre essi scrivono che dopo aver pagato, i destinatari delle lettere possono considerare legittimo il possesso dell'album del quale sono accusati di condivisione che chiaramente, essendo costato 375 sterline, diventa sicuramente l'album più costoso che i condivisori avranno mai posseduto.

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