Due Isp rivali, nel Regno Unito, hanno ora unito i loro sforzi per chiedere all'Alta Corte un riesame della legge conosciuta come Digital Economy Bill che a loro parere è stata approvata di fretta, senza che fosse passata attraverso le corrette procedure parlamentari.
Ad aprile, come sappiamo è stata approvata in UK, la legge contro la pirateria conosciuta come Digital Economy Bill, piuttosto di fretta perchè procrastinare la discussione avrebbe voluto significare non poter più approvare la legge prima delle elezioni e quindi dover lasciare il compito ai nuovi rappresentanti del governo scelti dal popolo.
Ora però due ISP inglesi vogliono che l'Alta Corte, prima di essere costretti ad investire decine di migliaia di sterline in nuovi sistemi, dia un parere sul fatto che la legge sia effettivamente applicabile e non in contrasto ad esempio con le direttive sul commercio elettronico che limitano gli obblighi degli ISP.
Inoltre anche dal punto di vista delle leggi sulla privacy la legge potrebbe essere lacunosa e Dunston il CEO di Talk Talk ha spesso sottolineato che le misure per contrastare le violazioni del copy-right, potrebbero minare “i diritti e le libertà fondamentali dei cittadini”.
Stranamente anche BT che invece è stato sempre molto sollecito ad accontentare le richieste delle major e quindi a rivelare i dati dietro gli indirizzi IP, sembra questa volta d'accordo con Talk talk, del resto nessun ISP si vuole alienare le simpatie dei suoi clienti ed alla fine dover togliere le castagne dal fuoco a vantaggio delle industrie produttrici dei contenuti che avrebbero solo vantaggi e nessun onere con l'applicazione della legge.
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