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venerdì 16 luglio 2010

La RIAA ha speso più di 16 milioni di dollari in spese legali

Un documento che è stato veicolato dai media, ha dimostrato che la RIAA, per le cause contro la pirateria, ha speso più di sedici milioni di dollari e non ha ricavato altrettanto dalle stesse. Quindi la RIAA è delusa? Per niente affatto, infatti Torrent Freak ha intervistato il vice-presidente Jonathan Lamy, il quale ha dichiarato che il loro principale scopo era quello di mettere paura, dare un esempio e sono soddisfatti dai risultati raggiunti.



Lamy ha detto che prima di cominciare con le azioni legali hanno cercato di dissuadere mediante campagne educative, tenute anche da artisti o da esperti che illustravano tutti i rischi che si correvano con la violazione del copy-right. Ma hanno ottenuto scarsi risultati, perchè la gente smette solo quando si rende conto, che potrebbe finire in tribunale. E' lo stesso discorso dei controlli per la velocità, se gli automobilisti non avessero paura delle multe, andrebbero a velocità supersonica.


Uno studente, ad esempio ad un incontro, quando gli è stato chiesto cosa lo avrebbe dissuaso dal continuare a condividere materiale illegale, avrebbe risposto che doveva vedere lui o la sua compagna citata in giudizio, perchè aveva bisogno di toccare con mano per rendersi conto che quello che faceva gli avrebbe potuto arrecare problemi.


Quindi la RIAA ha pensato che poiché altri metodi non erano serviti, citando migliaia di persone, il loro messaggio sarebbe giunto al pubblico.


Ma si saranno poi raggiunti i risultati sperati? Sicuramente per la RIAA si, del resto per anni i media hanno scritto dei suoi metodi e dei milioni di risarcimento richiesti, ciò ha sicuramente informato la maggior parte delle persone e spaventato quelle che avevano agito con superficialità ed ignoranza.


Ora però la RIAA ha smesso di perseguire i singoli file-sharer perchè, secondo l'associazione, la pirateria musicale è diminuita abbastanza e la gente compra più dischi invece di condividerli illegalmente.


Comunque anche i file-sharer che si sono trovati coinvolti nei processi dalla RIAA hanno speso tanti soldi fra risarcimenti e spese legali ma per essi Lamy non ha alcuna pietà e ricorda invece quanti lavoratori dell'industria musicale si sono ritrovati senza stipendio per colpa delle loro violazioni.

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