Una grande offensiva contro i siti BitTorrent è stata sferrata dopo il processo di Pirate Bay e soprattutto nelle ultime settimane né sono stati chiusi parecchi, un po' in tutto il mondo ma, chi inizia questa attività, ormai considera la possibilità di chiusura un rischio professionale e si cautela con backup e prestanome ed il materiale del sito torna on line velocemente.
Una volta c'erano solo grossi siti di file.sharing, tipo Napster, Grokster e Kazaa a dominare la scena e le associazioni anti-pirateria con lunghi processi li hanno fatti chiudere ma nel frattempo ne sono nati, decine, centinaia, migliaia ad emulazione e l'introduzione del protocollo BitTorrent ha favorito lo svilupparsi di siti di questo tipo.
Solo che la MPAA almeno negli Stati Uniti ha cercato di fermare almeno quelli più grossi e le vicende di Loki Torrents ed Elite Torrens hanno avuto ripercussioni internazionali ma soprattutto gli ammnistratori di grossi siti in vista hanno cominciato ad organizzarsi con backup e cercandosi host fuori dagli Stati Uniti.
Del resto sembra ancora attivo il sito di Pirate Bay eppure ha subito un raid al server, un processo con condanna degli amministratori, un blocco da parte degli ISP in vari paesi tra cui l'Italia, ha dovuto eliminare il tracker e cambiare host varie volte.
Anche Newzbin il famoso indicizzatore Usenet, ben presto è risorto con altro amministratore ma usando la stessa url e così Rslog e nCore, famoso sito ungherese ed anche Chatanka.imfo la biblioteca bulgara, dopo nove giorni dalla chiusura era di nuovo on line.
Anche due dei nove siti di file-sharing chiusi in America la settimana scorsa sono di nuovo on line, con host e personale non americano e presto altri seguiranno.
Bisognerà quindi vedere come intendono controbattere le associazioni anti-pirateria che si saranno sicuramente accorte che i loro sforzi e le spese sostenute per i processi non ha finora portato ad una diminuzione dei siti che offrono materiale illegale on line.
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