Il PRS (Performing Right Society) che raccoglie le royalty per conto dell'industria musicale, vorrebbe che gli ISP pagassero per i danni effettuati dai loro utenti, tramite i download illegali.
Infatti l'esponente del PRS, Will Page sostiene in un articolo che gli ISP dovrebbero essere costretti a monitorare il traffico illegale ed a rifondere i proprietari dei diritti.
Basandosi su quanto prescritto nel Digital Economy Bill, che prevede che il livello di file-sharing sia misurato, Will Page, nel suo articolo, propone vari modi in cui gli ISP potrebbero compensare i proprietari dei diritti.
Ovviamente gli ISP non sono entusiasti dell'idea, secondo i portavoce di Talk Talk, monitorare il traffico, prima di tutto avrebbe un costo che ricadrebbe su tutti gli utenti, anche quelli che non hanno mai scaricato materiale illegale e poi avrebbe ripercussioni legali andando contro le normative della privacy e quelle della conservazione dei dati.
Oltretutto si è visto anche nella causa che ha visto contrapposti Google e Viacom che i prestatori dei servizi non possono essere responsabili dei danni arrecati dai loro clienti e sono obbligati non a filtri preventivi ma ad eliminare il materiale illegale, dopo aver ricevuto il takedown.
I responsabili di Talk Talk fanno l'esempio di altri servizi pubblici, tipo gli autobus che non possono essere considerati responsabili se hanno trasportato taccheggiatori di negozi.
Inoltre è molto probabile che gli utenti, sapendo che il traffico è monitorato passino a sistemi che rendono il traffico criptato od allo streaming.
La cosa migliore, insistono i responsabili di Talk Talk sarebbe passare a nuovi modelli di business con offerte differenziate, cosa già detta da Peter Jensen, il quale come abbiamo riferito vorrebbe vedere anche gli ISP impegnati in questi nuovi modelli.
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