Ormai da tempo si è capito che la RIAA, la quale ha dichiarato tempo fa che non vuole più perseguire i singoli file-sharer, vuol spingere il Congresso a legiferare qualcosa che spinga gli ISP ad intervenire attivamente, sul modello dei “tre avvisi e la disconnessione” approvato in Francia, per controllare la diffusione del materiale illegale in rete.
Quindi l'associazione anti-pirateria ha mandato una lettera al CEO di Google, Eric Schmidt, dicendo che i produttori di contenuti sono molto interessati ai dettagli della loro proposta in quanto ritengono che, in una politica che riguardi internet, si debba far distinzione fra contenuti legali ed illegali e che si debba permettere agli ISP di adottare tutte le possibili misure per impedire in rete la diffusione di materiale illegale e la pedo-pornografia.
I produttori di contenuti aggiungono, che essi condividono l'idea di un internet sicuro ed accessibile per le persone e per le attività commerciali ma è necessario l'ordine, per raggiungere questo obiettivo, non il caos.
Quindi la RIAA invoca a gran voce che agli ISP sia data mano libera sul monitoraggio e filtraggio del materiale illegale ed avverte che l'attuale regime giuridico e normativo non funziona per i produttori di contenuti, le cui industrie sono in crisi e molti lavoratori rischiano il licenziamento.
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