Abbiamo scritto di alcune dichiarazioni rilasciate da una società incaricata di proteggere film in uscita, l'AiPlex,durante le quali il capo della stessa società ha ammesso che se il sito BitTorrent non risponde immediatamente al takedown eliminando il file, non esitano ad investirlo con attacchi DoS mandandolo offline.
Chiaramente le dichiarazioni sono state smentite perchè investire qualunque sito con qualunque motivazione, anche la più plausibile, con un attacco DoS è un reato penale. Ma in un contatto con il sito BitSnoop, per un takedown sono state richieste notizie riguardo al modo di agire dell'AiPlex e i rappresentanti della stessa hanno dichiarato che il loro compito è monitorare gli indirizzi IP ed individuare i siti dove è presente materiale illegale e riferire all'associazione anti-pirateria e al reparto cybercriminale della polizia.
Se poi, le forze dell'ordine decidono di intervenire mandando il sito down, uno dei modi è sottoporre un sito ad un attacco DoS e quelli dell'AiPlex possono fornire i mezzi tecnici per compiere la cosa.
Ancora più interessante è quanto ha da dire il sito ICTorrent , un tracker privato preso di mira più volte dall'AiPlex, anche con e-mail con richieste di eliminazioni di Torrent non presenti nel sito. Poi hanno attaccato il tracker più volte, in particolare il giovedi e la domenica, inviando un milione di richieste con da 10 a 100 IP, che sono stati tutti bloccati dal server. L'amministratore ha anche pregato per email i rappresentanti dell'AiPlex di sospendere gli attacchi DoS ed essi hanno fatto capire che si poteva arrivare ad un accordo finanziario sulla vicenda. Insomma, l'uso di attacchi DoS, ricatti, si spera che la legge controlli meglio chi dovrebbe vigilare sulle violazioni di copy.right e si macchia, nel farlo di reati penalmente molto più gravi.
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