Si pensava che dopo l'attenzione dei media, la perplessità dei giudici, l'opposizione, prima della Warner Cable, poi di un ISP del Sud Dakota, l'intervento anche dell'EFF e dell'ACLU,gli avvocati del Copyright Group, avessero, almeno rallentato la ricerca dell'identità dei presunti violatori.
Non è invece così, agendo soprattutto a nome della Voltage Pictures, produttrice del film “The hurt locker” cercano le identità presso gli ISP e i 5000 citati, che finora erano stati con il fiato sospeso, da un momento all'altro si aspettano una lettera dal loro provider che li avverte, come è avvenuto ad un anonimo di Denver, che ha ricevuto da Qwest Communications l'informazione che i suoi dati erano richiesti in una causa civile.
Come sappiamo “The hurt locker “ ha vinto oltre 6 premi Oscar ma i produttori si sono lamentati di aver incassato poco a causa del download illegale. Il film, che è costato quindici milioni di dollari ma ha incassato globalmente quaranta milioni anche se è finito sul web cinque mesi prima del debutto americano.
Resta poco chiaro il fatto perchè si sia aspettato tanto fra il deposito dei nomi degli anonimi citati e la richiesta dei dati agli ISP, a meno che, tutti gli interventi detti all'inizio, non abbiano un po' appannato la spavalderia del Copy-right Group, che ha sempre dichiarato di volersi arricchire con la pirateria.
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