info blog

Blog d'informazione sul mondo P2P ed internet, vedere anche Jblog Tech e jBlog Scienze sulle news tecnologiche e scientifiche .Tutti Blog in libera condivisione.

venerdì 17 settembre 2010

BSA: software illegali in 4 computer su 10

La BSA ha pubblicato un suo nuovo report che non si discosta molto dagli anni passati e che lamenta come in 42 paesi la pirateria del software abbia raggiunto livelli preoccupanti, soprattutto dovuti ad aziende che comprano un certo numero di licenze collettive ma poi usano molte più copie per i loro bisogni.

La BSA, Business Software Alliance, fornisce anche una sua possibile soluzione che se i governi riducessero il tasso di pirateria del software del 2,5% nei prossimi quattro anni si avrebbero 142 miliardi di dollari in più, mezzo milione di nuovi posti di lavoro nel campo tecnologico e 32 milardi di nuove entrate fiscali. La BSA si lamenta inoltre che questo problema che ha prodotto oltre 51 miliardi in meno, non venga considerato un fattore importante nelle valutazioni del rallentamento dell'economia globale. Secondo la BSA quindi, la pirateria del software è uno di quei fattori, che provocano rischi per la sicurezza nazionale e per la stabilità economica dei paesi, ai quali i governi dovrebbero pensare con attenzione e prendere al più presto provvedimenti.



Chiaramente il report, molto di parte, è stato criticato da più analisti del settore anche perchè non sempre è giusta l'opzione una copia illegale di software, una mancata vendita.
 
 Oltretutto nelle piccole aziende, che utilizzano software illegale, sono stati assunti nuovi dipendenti, tagliando appunto sulle spese per acquistare software legale. Quindi, anche gli effetti della riduzione della pirateria del software sul mercato del lavoro, sono tutti da dimostrare.
 
Rimane però, un fatto su cui tutti concordano, ossia che la pirateria del software, ancora di più di aziende che utilizzano internet 6 e sistemi operativi non più supportati rappresenta un rischio per la sicurezza nazionale, in quanto i software illegali non possono essere aggiornati con patch di sicurezza, creando quindi ambienti che potrebbero essere tranquillamente sfruttati da disonesti ed usati poi per diffondere altrove le minacce. Urge quindi al più presto un intervento nazionale che crei accordi soprattutto fra produttori di software e piccole imprese che garantisca a tutti guadagni onesti e sicurezza.

Nessun commento:

Posta un commento