Un portavoce del governo americano ha dichiarato oggi che Assange rischia un procedimento legale contro di lui, per aver divulgato informazioni riservate, senza essere un giornalista. Secondo il portavoce del Dipartimento di Stato, PJ Crowley, mentre il governo plaude al lavoro dei giornalisti che riportano notizie ogni giorno, non risulta loro, che Julian Assange possa essere classificato come giornalista. Avevamo già riportato la notizia che Assange è stato arrestato a Londra, per i reati di molestie sessuali, per i quali è ricercato in Svezia e secondo alcune fonti, ci sarebbero trattative fra il governo svedese ed americano, affinchè Assange venga portato negli USA.
Crowley ha detto, inoltre, che studieranno il caso e perseguiranno chiunque abbia violato le leggi degli Stati Uniti. Si pensa che gli Stati Uniti cerchino scuse per passare sopra al primo emendamento ed accusare Assange di spionaggio e già qualche mese fa, esponenti del governo avevano dichiarato che “la pagina web WikiLeaks costituisce una sfacciata sollecitazione ai funzionari del governo statunitense, inclusi i nostri militari, a infrangere la legge.
Intanto, invece Julian Assange si definisce un “editor” e lamenta il fatto che molti fornitori di servizi stanno prendendo le distanze da Wikileaks per paura di Washington. Ne avevamo già nominati alcuni, come ad esempio Amazon ma c'è anche PayPal, Mastercard, Visa e anche oggi un DataCell-based islandese, che curava alcuni pagamenti per Wikileaks, ha minacciato azioni legali, dopo che Visa e Mastercard hanno chiuso i conti. Intanto Mastercard e Visa erano stati sottoposti ad attacchi DdoS, ma questo non ha colpito i possessori di carta di credito. Comunque sono scomparse da Facebook e Twitter pagine relative all'operazione “Payback” o con altri sostenitori che proponevano attacchi DdoS.
Insomma, si sta facendo sempre più il vuoto intorno a Wikileaks, mentre sembrerebbe che la fuga di notizie sia da addebitare a mancanza di sicurezza nel Comando Centrale delle forze armate statunitensi.
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