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giovedì 16 dicembre 2010

I seeders una specie di Robin Hood?

Un nuovo studio prodotto nel Regno Unito, prende, soprattutto, in esame coloro i quali per primi seminano file illegali e le motivazioni per cui lo farebbero, essi in qualche modo agiscono per altri motivi rispetto ai “leechers” che scaricano file Torrent ma non offrono contenuti. Queste persone, secondo il lavoro di ricerca, si vedrebbero come benefattori che sfidano un sistema giuridico che riconosce come legalmente sbagliate le loro azioni, mentre il mondo dei file-sharer è ad essi riconoscente.
Gli economisti Joe Cox e Alan Collins dell'Università di Portsmouth, e Stephen Drinkwater dell'Università del Galles, studiando le risposte date da 6103 condivisori di file,ad un questionario pubblicato da tre siti web nel 2007, hanno scritto un articolo in cui giungono a queste conclusioni.

Gli autori, inoltre sempre studiando le risposte, hanno notato che i file-sharer più pesanti tendono ad essere i maschi più giovani con una certa educazione, mentre intorno ai 33 anni la loro attività, in tal senso, comincia a calare. La maggior parte dei giovani che condividono è nei college e soprattutto caricano materiale, per conoscenti, amici e parenti ma anche perchè pensano che la probabilità che essi siano scoperti e puniti sia molto bassa e ricavano un beneficio psichico, facendo quello che fanno. Infatti i ricercatori parlano di una specie di sindrome di “Robin Hood” che li porta ad agire per altruismo e per raggiungere una certa notorietà nel mondo del file-sharing.

Sicuramente nel Regno Unito il nuovo Digital Economy Act, in cui gli ISP, dovrebbero punire i recidivi, potrebbe cambiare la situazione, ma gli ISP, non vogliono inimicarsi i loro clienti od impegnarsi in costose tecniche di monitoraggio.

Secondo Cox, il discorso file-sharing potrebbe essere risolto in modo più radicale, con un intervento diverso da parte del governo. Soprattutto perchè questo atteggiamento filantropico, porta a ritenere non un reato condividere materiale illegale e leggi più severe non porterebbero a cambiare atteggiamento. Ecco perchè Cox parla di un cambio di atteggiamento radicale, i contenuti multimediali dovrebbero essere resi disponibili per tutti ed il governo dovrebbe ricompensare i detentori dei diritti e le industrie creative, magari mettendo maggiori tasse sui dispositivi,tipo ipod,lettori DVD, telefoni cellulari, sapendo che una parte di quello che si paga inizialmente servirà per coprire i costi di quanto, in seguito, si scaricherebbe gratis.

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