La camera dei rappresentanti spagnola ha votato contro l'emendamento proposto dal ministro della cultura Ángeles González-Sinde, che prevedeva per i siti con link a contenuti protetti dal copyright,di essere messi offline, senza intervento del giudice. L'emendamento che faceva parte della legge per il sostegno dell'economia, aveva suscitato, fin dalla sua prima formulazioni, feroci proteste popolari.
Finora, infatti i tribunali spagnoli, in vari procedimenti avevano sostenuto che i siti P2P con link a materiale coperto dal copyright e che agivano senza fini di lucro, erano legali in Spagna. Le major americane, per le quali la Spagna rappresenta uno dei principali paesi dove la pirateria dilaga avevano cercato di influenzare il governo spagnolo, affinchè agisse contro il download dei file illegali.
L'associazione degli utenti di internet che si era creata contro l'emendamento ha scritto, saputa la notizia che la volontà del popolo ha messo fine alle pressioni imposte da lobbisti, ambasciate e governi stranieri, sui loro rappresentanti presenti al governo. Invece i rappresentanti delle industrie creative, hanno espresso il loro disappunto ad esempio il presidente dell'associazione anti-pirateria Promusicae ha deplorato la decisione del governo ed ha detto che l'industria creativa è lasciata morire mentre i “ladri” file-sharer hanno ottenuto protezione. Tutte queste persone ora chiedono le dimissioni del ministro della cultura che non è riuscita a far passare l'emendamento.
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