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giovedì 16 dicembre 2010

BPI: crescita record della pirateria musicale nel 2010

Secondo un nuovo studio commissionato dalla BPI, il download illegale nel 2010, starebbe raggiungendo livelli record intorno agli 1,2 miliardi. 

Questi risultati sono derivati da uno studio commissionato dalla BPI e realizzato da Harris Interactive e UKOM/Nielsen. Anche se è aumentata la vendita di musica on line, che per i singoli passerà a 160 milioni nel 2010 rispetto ai circa 149 milioni nel 2009,tale crescita è rallentata dalla pirateria musicale. 

 Infatti, sempre secondo lo studio ben tre quarti della musica scaricata in UK è di origine illegale, mentre esistono ben 67 siti legali da cui acquistare musica. Questo fatto, secondo la BPI, nuoce ai giovani talenti e frena gli investimenti nell'intrattenimento digitale. Sembra, però, essere cambiato il modo in cui si acquisisce musica illegale, mentre i metodi P2P restano al 23%, sta aumentando l'uso di siti cyberlocker, quello di siti illegali con MP3 a pagamento e quello dei motori di ricerca sempre con materiale che viola le leggi sul copy-right.

Inoltre, oltre il 44% delle persone non pensa di compiere un reato, soprattutto comprando Mp3 da siti illegali, anche se alcuni, stanno cambiando idea. Ad esempio un 13% ha detto di aver abbandonato il P2P, per utilizzare forme legali come lo streaming o le reti sociali, un 12% ha detto di aver abbandonato per paura di essere scoperti e un 29% ha detto di essere solidali con gli artisti e quindi preferiscono acquistare legalmente le loro opere. La BPI comunque, continua a sostenere che la crescita della pirateria è dovuta a mancanza di punizioni efficaci nei confronti dei downloader illegali e che la crescita della vendita della musica digitale non compensa la grave crisi che riguarda l'acquisto dei CD. 

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