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venerdì 24 dicembre 2010

BPI contro i motori di ricerca, soprattutto Google

La BPI accusa i motori di ricerca in particolar modo, Google di favorire la ricerca illegale, che invece dovrebbero eliminare del tutto dai loro risultati, lasciando solo le opzioni legali. Infatti se si cerca un film od un brano musicale, al primo posto compaiono i Torrent perchè in effetti, in base agli algoritmi di ricerca si trovano in posizione più avanzata.



E' stato, infatti, sempre riconosciuto che ciò che ha portato la tecnologia BitTorrent a diffondersi così velocemente sono stati i motori di ricerca ed in particolare Google. In questi giorni se ne è accorta anche la BPI che dice che i motori di ricerca sarebbero responsabili come le applicazioni P2P dei download illegali. Come già detto, a riprova di quanto sostenuto, la BPI mostra i risultati di ricerca delle singole tracce in UK in cui 17 risultati su 20 sono risultati illegali mentre per gli album si sono avuti ben 14 risultati su 20.


Ancora più pericoloso sembrerebbe l'auto-completamento e l'istant search di Google, che potrebbero spingere verso fonti illegali anche persone che non ci pensano affatto. Come detto le etichette musicali stanno spingendo i motori di ricerca perchè varino gli algoritmi e già Google due settimane fa, ha detto di aver tolto tutti i completamenti che riguardano la parola pirateria. Cosa che se ci pensiamo bene neanche è molto giusta perchè taglia fuori i blog di notizie che niente c'entrano con i download illegali.

Ma sappiamo benissimo che la maggior parte dei siti BitTorrent, come è apparso anche chiaramente anche al processo contro il team di Pirate Bay, guadagnano cifre astronomiche grazie alla pubblicità, essendo siti molto visitati, basterebbe che non si permettesse ciò e ci sarebbero molti meno siti e quindi molto meno materiale illegale in giro. In tal modo anche la gente dovrebbe ricercare solo contenuti legali e i motori di ricerca potrebbero riportare le ricerche secondo gli algoritmi, senza doverli manipolare.

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