Finalmente, l'effetto email rivelate ha avuto un suo positivo risvolto anche in tribunale e gli ISP non possono, più mostrare all'opinione pubblica di essere consenzienti con gli studi legali ed il loro sistema di “fatturazione speculativa”. Della vicenda avevamo parlato più volte, dicendo che lo stesso giudice aveva prorogato la causa che vedeva lo studio Gallant Macmillan, in nome dell'etichetta Ministry of Sound, chiedere i dati dietro migliaia di indirizzi IP di presunti violatori dei diritti d'autore, in attesa di maggiori informazioni ma senza l'opposizione dell'ISP Plusnet avrebbe infine dovuto concedere il permesso all'ISP di consegnare i dati. Ma i legali di Plusnet, dopo che i dati privati degli utenti consegnati allo studio ACS law sono finiti on line, hanno chiesto un rinvio del processo, cosa che è stata accolta dai giudici.Il procedimento è stato dunque rinviato al gennaio 2011.
I responsabili di Plusnet hanno dichiarato che essi vogliono garantire che gli abbonati a banda larga siano adeguatamente protetti, in modo che i detentori dei diritti possano far valere i propri diritti per violazione del copyright senza provocare inutili preoccupazioni di persone innocenti. Inoltre sembrerebbe anche che gli ISP stiano cercando di ottenere una moratoria in modo di non dover più consegnare i dati dei clienti, in base a precedenti citazioni. L'opinione pubblica non potrebbe essere più felice di aver vinto la sua battaglia e sicuramente per il futuro non sarà tanto facile per gli studi legali ottenere i dati di migliaia di utenti. Le etichette ed i detentori dei contenuti perdono di popolarità ed anche soldi dal momento che il sito di Ministry of Sound, è stato messo fuori uso per ore da un attacco dDos, sempre effettuato dal gruppo Anonimus 4Chan che gli ha impedito di vendere musica on line.
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