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lunedì 11 ottobre 2010

Lo studio legale ACS law in bancarotta ?

Già leggendo le email trafugate la situazione dello studio ACS law sembrava non del tutto rosea, con oltre 500 reclami riguardo a comportamenti della sua azienda presso la Solicitor’s Regulatory Authority (SRA), parecchie fatture non pagate ad ISP ed ad altri avvocati ma fino alla pubblicazione di tutto il materiale privato della sua attività Crossley poteva sperare di convincere gli ISP a rivelare i dati dietro gli indirizzi IP e continuare ad inviare lettere. Ora però, che tutta la sua attività ed il suo modo di operare è venuto alla luce e che quindi sarebbe estremamente difficile trovare ISP che non si oppongano alle sue citazioni, non gli rimane che chiudere l'attività. Del resto già lo studio Davenport Lyons è magicamente scomparso, ad un certo punto ed alcuni suoi avvocati erano già confluiti nell'ACS law. Altra possibilità infatti, sarebbe quella di far calmare le acque e ricominciare il tutto, associandosi con un altro studio legale ma chi si metterebbe con una persona più volte multata o sospesa dall'ordine degli avvocati?



Del resto come sappiamo alla base di questa sua impresa commerciale c'era il rapporto di collaborazione con alcuni ISP, perchè sappiamo perfettamente che gli utenti di Talk Talk e Virgin Media non erano mai fra gli indirizzi IP segnalati. Gli altri ISP, però facevano pagare il servizio, come risulta da una fattura non pagata ad Entanet, risalente ad addirittura al luglio 2009 ed un'altra emanata da O2 di oltre 13000 sterline. Anche alcuni avvocati partner come Lee Bowden ha inviato a Crosley email irate in agosto, chiedendo il pagamento di 17000 sterline per i servizi effettuati.


Tutto questo, come detto era già prima che l'immagine pubblica di Crossley fosse ancora più compromessa da questo arrivo su internet della corrispondenza riservata dell'azienda. Ci dovremo quindi aspettare una temporanea o permanente uscita di Crossley dal mondo P2P, o troverà il modo di riuscire lo stesso ad inviare lettere di risarcimento ai presunti file-sharer?

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