Ormai è sicuro Jammie Thomas dovrà affrontare un terzo processo, dopo il primo processo, annullato e il verdetto in cui era stata condannata a pagare 1,92 milioni di dollari per la condivisione di 24 canzoni e dopo che il giudice Davis aveva preso la decisione di tagliare la cifra a 2250 dollari a canzone, il team legale dell'imputata aveva chiesto al giudice Davis di cambiare il verdetto, invece di tagliare il risarcimento attraverso il “remittur” (che è una sentenza di un giudice in cui vengono diminuiti i livelli di danno assegnati da una giuria in una causa civile), gli avvocati chiedevano che fosse dichiarato che i danni erano, incostituzionalmente, scollegati dal danno effettivo.
Questo avrebbe chiuso il caso e si sarebbe potuti ricorrere in appello. La RIAA però si è opposta alla proposta della difesa e ha dichiarato che la richiesta di Jammie Thomas per il riesame non si basa su circostanze impellenti, ma piuttosto sul suo desiderio di evitare un altro processo e quindi la decisione di un'altra giuria, con la quale non si potrà discutere se il risarcimento è ragionevole, rispetto al danno subito. Aggiunge ancora la RIAA, che visto che il nuovo processo sta per iniziare ed essi hanno impegnato soldi nella sua preparazione sarebbe assurdo questo brusco dietro front alla vigilia della prova. Il dipartimento di giustizia è d'accordo con la RIAA , anche se il giudice Davis non si è ancora espresso, quindi, molto probabilmente,si andrà al terzo processo.
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