Sappiamo che il famoso servizio di musica nato in Svezia nel 2006, vuole disperatamente entrare nel mercato americano. Già sono slittate due date promesse per il lancio, ora l'ultimo appuntamento sembrerebbe previsto per la fine dell'anno. Spotify ha stretto rapporti con le maggiori etichette, Universal, EMI, Sony e Warner. Sembrerebbe però che Spotify stia incontrando grandi opposizione e la possibilità di apertura di negozi on line entro il 31 Dicembre stia divenendo sempre più remota. I responsabili delle stesse etichette hanno espresso perplessità e potrebbero chiedere royalties troppo alte. Inoltre altri sistemi del genere del tipo di Spiral Frog o My Space Music hanno deluso le aspettative delle etichette discografiche.
Anchei dirigenti Apple hanno rafforzato i dubbi,esprimendo perplessità sulla possibilità che il modello di business di Spotify potrebbe determinare ricavi ed in ogni caso sono preoccupati dall'impatto che un servizio musicale gratuito potrebbe avere sul mercato. E' difficile secondo loro, riuscire poi a vendere qualcosa che viene dato via gratuitamente e ciò potrebbe provocare danni all'Apple ed a Amazon, soprattutto in un periodo che Nielsen prevede stagnante riguardo alla vendita digitale. Quindi le etichette potrebbero aver paura, appoggiando Spotify, di perdere Apple che pensava anche ad un servizio di abbonamento legato allo streaming musicale. Oltretutto, l'idea di dare streaming gratuiti e guadagnare con la pubblicità non convince le etichette, che non vogliono tentare nuovi modelli di business.
Inoltre anche Google pensa di entrare nel mercato digitale musicale, lanciando un suo store che potrebbe pubblicizzare attraverso la moltitudine dei cellulari con Android, anche se tale store sarà probabilmente lanciato nel primo trimestre 2011. Ora bisognerà vedere se Spotify accetterà di pagare royalities più alte ed accetterà la sfida oppure se in America ci sarà posto solo per la musica digitale di Apple e di Google.
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