Un ISP irlandese UPC, ha vinto contro L'IRMA, la società che rappresenta Emy, Sony, Universal e Warner e che nel 2009 ha stretto un accordo privato con l'ISP Eircom, di cui abbiamo parlato anche qui, affinchè s'impegnasse a svolgere un compito tipo quello previsto dalla legge hadopi in Francia, ma senza passare per il tribunale, ossia scollegando, esso stesso, gli utenti recidivi. Poichè Eircom aveva paura che essendo l'unico ISP ad attuare una simile politica, questo rappresentasse una svantaggio commerciale, si voleva convincere gli altri ISP a fare altrettanto, minacciando che altrimenti sarebbero stati essi a pagare per le colpe dei loro utenti.
Come detto, però UPC, si è opposto alla cosa e la legge ha dato all'ISP ragione, dicendo che anche se l'industria discografica era danneggiata dalla pirateria, non esistono leggi tali in Irlanda che possano costringere un ISP a filtrare o scollegare gli utenti da internet, può applicare qualcosa del genere solo chi intenda farlo, su base volontaria, tipo appunto Eircom, che certo non riporterà pubblicità positiva da questo fatto.
UPC ha comunque detto in un comunicato che,in ogni caso, non giustifica la pirateria e ha sempre preso una posizione forte contro le attività illegali sulla rete e che continuerà a collaborare con i detentori del diritto d'autore che hanno ottenuto dal giudice l'ordine necessario nei confronti delle violazioni del copyright..
UPC, è particolarmente soddisfatto della sentenza, in quanto è sostenuto il principio che gli ISP non sono responsabili delle violazioni perpetuate dagli utenti, sulla rete messa dagli ISP a disposizione.
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