Negli ultimi dodici mesi sarebbero stati citati in totale 99.924 utenti P2P e soprattutto negli ultimo anno, l'industria del porno sembra aver trovato un filone quanto mai redditizio.
Come sappiamo infatti, risalendo all'indirizzo IP, di coloro i quali sono accusati di aver condiviso materiale illegale, costringono, tramite citazione del tribunale gli ISP a rivelare i dati corrispondenti agli indirizzi IP e poi cominciano ad inviare lettere agli utenti, presunti colpevoli, chiedendo da poche centinaia di dollari fino a più di 1000 per risolvere e chiudere la vicenda, minacciando, nel caso che essi decidessero di non pagare di portare il caso in tribunale.
Chiaramente, soprattutto molti utenti che hanno condiviso materiale pornografico, preferiscono pagare, piuttosto che vedere tutta la vicenda resa pubblica e quindi resa nota anche ad amici e parenti o colleghi di lavoro. Un utente ha fatto una ricerca ed ha trovato che dall'8 gennaio 2010, fino al 21 gennaio 2011 sono stati aperti 80 procedimenti del genere, di cui 70 ancora attivi e con 70.914 imputati che ancora rischiano. Si tratta per la maggior parte di utenti di BitTorrent e di alcuni che usano ed2k.
Comunque questi procedimenti hanno spesso suscitato l'opposizione di gruppi a difesa dei diritti civili degli utenti di internet, fin da quando il Copyright Group citò oltre 5000 utenti BitTorrent, colpevoli, a suo avviso di aver condiviso illegalmente il film che l'anno scorso vinse il premio Oscar, The hurt locker.
Secondo l'EFF, i proprietari dei diritti d'autore hanno tutte le ragioni di usare la legge in caso di violazione degli stessi ma non è giusto utilizzare tattiche di dubbia legalità per farlo e per questo chiedono ai giudici di tutelare gli utenti, invece di lasciare in mano a queste tattiche quasi di strozzinaggio, la possibilità di arricchirsi alle loro spalle. Del resto il conto è presto fatto se ognuno dei 100.000 imputati versasse 1000 dollari ci sarebbero guadagni dell'ordine di svariati milioni per gli avvocati e per i proprietari dei diritti.
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