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giovedì 26 agosto 2010

Colpa degli utenti se è difficile mantenere standard di sicurezza on line

Ricerca su ricerca, sembra proprio che mantenere standard di sicurezza validi dipenda dagli utenti che sono prontissimi in rete a rivelare i loro dati personali, compresi anche atti illeciti che hanno compiuto. Ora in base a vari esperimenti è molto più facile che gli utenti siano pronti a confidare le loro faccende personali in un ambiente, diciamo confidenziale, favorevole.



In tal senso, alcuni ricercatori della Carnegie Mellon University hanno rilasciato due pagine web, in una, figurava la dicitura ufficiale “Carnegie Mellon: sondaggio sui comportamenti etici”, l'altra,era presentata come un sondaggio scherzoso in un sito web, intitolato “Quanto siete cattivi'?”.


Di sondaggi del genere in rete ce ne sono a migliaia ed in effetti, ci si diverte a rispondere alle domande ma penso che nessuno abbia ritenuto di doversi preoccuparsi di dove vanno a finire i dati. Il problema è che ognuno di noi, considera internet un altro aspetto del mondo quotidiano ma in realtà non è così, come giustamente ha detto il Ceo di Google, Se prendiamo anche confidenza con un estraneo durante un viaggio, in treno, in aereo è molto probabile che ognuno di noi, resetti la maggior parte delle informazioni ricavate dal colloquio a voce, alla fine del viaggio, Internet, prima ce lo mettiamo in testa, meglio è, non funziona così, ha la memoria di un elefante, quindi conserva tutto. Tornando ai risultati riportati dai ricercatori, quasi tra l'1,74% e l'1,98% in più in media delle persone ha risposto al “sondaggio allegro” rispetto a quello professionale.


Si è inoltre evidenziato, che comunque venisse presentato il sondaggio, gli utenti rispondevano poco a domande dirette rispetto alle loro abitudini etiche ma davano, praticamente, le stesse informazioni richieste tramite queste domande, rispondendo ad altre camuffate in modo informale.


Quindi, in base ai risultati della ricerca si può concludere dicendo che è abbastanza semplice, per malintenzionati, indurre gli utenti a rivelare informazioni personali e che gli utenti possono essere ingannati da indizi, a cui rispondono in modo soggettivo, che sono l'esatto opposto di quelli riconosciuti da un osservatore indipendente. Quindi riuscire a mantenere on line standard elevati di sicurezza sarà sempre più difficile.

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