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martedì 22 giugno 2010

L'ifpi vuole che Google blocchi tutti i link di Pirate Bay

Già la BPI, la famosa associazione inglese, che rappresenta centinaia di imprese legate alla musica, risulta che abbia mandato a Google non dei takedown che riguardano specifici link ma piuttosto interi siti. Ora sembrerebbe che l'Ifpi sia intenzionata a fare la stessa cosa, costringendo Google ad eliminare ogni url riferito a Torrent od ogni altro collegamento, colegato al sito di Pirate Bay.



Del resto questo è il punto controverso nella causa che vede antagonisti Google e Viacom, in quanto Google dice che bisogna che sappia dove sono localizzati i file specifici per poterli rimuovere, mentre Viacom sostiene che il motore di ricerca, una volta saputo che un certo contenuto presente su you tube è illegale, dovrebbe essere in grado di filtrare tutti i file di quel tipo senza che Viacom le comunichi dove sono ma ciò vorrebbe dire soffocare la libertà di internet e creare problemi economici ad Ebay, Amazon, social network, come Facebook e Twitter dove ci sono milioni di utenti che caricano file ogni giorno.


Ma alla BPI non è sembrato vero, che il fatto fosse in discussione e già aveva mandato strani avvisi che riguardavano, non specifici link, ma interi siti, piuttosto discussi, come http://megaupload.com, http://sendspace.com e http:// hotfile.com.


Praticamente è come se si cercasse di colpevolizzare Google, pretendendo che sia in grado subito di filtrare i contenuti illegali di altri siti.


Ora, un'identica richiesta a Google è stata inviata dall'Ifpi contro il sito di Pirate Bay, citando la causa che lo ha riconosciuto colpevole di violazione del copy-right ed induzione alla stessa in Svezia e le altre sentenze, che hanno prodotto il blocco del sito in Danimarca ed in Italia.


Nel takedown, oltre un elenco enorme di link collegati ai file Torrent, è specificatamente richiesto al motore di ricerca, di disattivare l'accesso di Google agli URL che collegano al sito di Pirate Bay e che non sono stati chiaramente indicati nel presente avviso.


C'è poi scritto nella lettera che in tal modo l'IFPI sta cercando di garantire che i contenuti che violano il copy-right siano resi inaccessibili o rimossi da internet, il più velocemente possibile, attraverso la cooperazione di Google.


In tal modo poi, come molti pensano, agendo su Google sarà più facile, ottenere per l'ifpi risultati, nei confronti di tutti i siti BitTorrent, anche in quei paesi, come la Spagna dove avere link che portano a materiale vietato, dal copy-right, senza che si abbia lucro nel fare ciò, non è vietato dalla legge.


Bisognerà vedere ora, come risponderà Google a questa richiesta.

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